Vi siete mai chiesti quale sarà stato a consuntivo il rendimento effettivo delle obbligazioni emesse con tassi di interesse stratosferici e apparentemente occasioni imperdibili per gli investitori? Poiché i pasti gratis non esistono, ad alte cedole corrispondono sempre rischi altrettanto elevati e che possono essere di vario tipo. Nell’articolo ci concentreremo sul bond in lire turche emesso dalla Banca asiatica per lo sviluppo (ISIN: XS2760788443). Il debutto risale al febbraio dello scorso anno e riguarda una scadenza di agosto 2025, meno di tre mesi da oggi. La cedola, pagata su base annuale, è stata fissata al 40%.
Rischio valutario altissimo
L’emittente vanta il rating tripla A da parte delle principali agenzie di valutazione internazionali. Di fatto, il debito contratto in suo nome presenta un rischio di credito quasi nullo. E allora a cosa si deve tanta generosità? Non serve essere fini analisti finanziari per capire che il vero rischio è di natura valutaria. La lira turca è tra le valute emergenti più instabili di questi anni. Contro l’euro ha perso l’83% negli ultimi 5 anni. Paga l’erratica politica economica di Ankara, spesso incline a misure non convenzionali come il taglio dei tassi di interesse in piena accelerazione dell’inflazione.
Calcolo rendimento effettivo
Il bond in lire venne emesso a 95,95 centesimi, per cui offrì al debutto un rendimento su base annua superiore al 40% della cedola. Ieri, lo stesso si acquistava sul mercato secondario ad una quotazione di 96,15 centesimi. Ipotizzando di avere rivenduto il titolo senza attendere la scadenza, quale sarebbe stato il nostro rendimento? Il lotto minimo di 10.000 lire ci sarebbe costato all’emissione 9.595 ad un tasso di cambio di allora di circa 33 contro l’euro.
Dunque, poco meno di 291 euro. Lo scorso febbraio, ci sarebbe stata pagata una cedola di 4.000 lire (40% di 40.000) al cambio salito a 37,50: quasi 107 euro. E rivendendo il capitale oggi con annesso rateo della cedola maturato dalla data di stacco del 12 febbraio, avremmo incassato altri 245 euro complessivamente.
Bond in lire buon affare
In definitiva, avremmo ricavato dall’investimento circa 352 euro contro un esborso di 291: rendimento effettivo lordo del 21%. Non è il 60% promesso per un anno di investimento solamente tramite la cedola, ma potremmo ritenerci soddisfatti e fortunati. La lira turca non ci avrebbe giocato uno scherzo fino in fondo. Il bond in lire si sarebbe rivelato un buon affare, anche se le tensioni sul cambio riemerse a marzo con l’arresto del sindaco di Istanbul confermano l’alto rischio valutario.