Nel mese di giugno 2025, l’erogazione dell’ADI (Assegno di Inclusione) avviene con doppia data, ma c’è qualcuno che non lo riceverà. Introdotto ufficialmente a partire dal 1° gennaio 2024, questo strumento ha preso il posto del Reddito di Cittadinanza, configurandosi non solo come un aiuto economico ma anche come parte integrante di un percorso di reinserimento sociale rivolto alle famiglie in difficoltà economica.
L’ADI come evoluzione del Reddito di Cittadinanza
L’ADI (Assegno di Inclusione) è stato ideato per offrire un sostegno più strutturato rispetto al precedente Reddito di Cittadinanza. Non si tratta soltanto di un trasferimento monetario, ma di un’iniziativa che richiede l’adesione a programmi di attivazione e inclusione sociale, con l’obiettivo di favorire la riqualificazione e l’ingresso nel mondo del lavoro dei soggetti beneficiari.
I requisiti per accedere all’ADI includono la presenza di una situazione economica svantaggiata certificata da un ISEE in corso di validità, e la disponibilità da parte del nucleo familiare a prendere parte alle attività previste nel Patto di Attivazione Digitale (PAD).
Calendario dei pagamenti di giugno 2025
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha previsto per il mese di giugno un doppio scaglionamento per i versamenti dell’ADI. I beneficiari si dividono in due principali categorie, a cui corrispondono differenti tempistiche di pagamento:
- nuove richieste: per coloro che hanno presentato domanda per la prima volta e hanno sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale nel mese di maggio, l’accredito è previsto entro sabato 14 giugno 2025;
- rinnovi e mensilità successive: chi ha già ricevuto una mensilità dell’ADI, come ad esempio nel mese di maggio, riceverà la nuova quota entro il 27 giugno 2025.
Questo calendario a doppia velocità riflette la struttura operativa dell’INPS, che distingue tra le erogazioni legate alle nuove domande e quelle relative a rinnovi o proseguimenti mensili.
Rischio sospensione per ISEE non aggiornato
Nonostante il rispetto del calendario ufficiale, alcune famiglie potrebbero incorrere in ritardi o sospensioni dell’assegno di giugno. Una delle cause principali è rappresentata dall’omissione o dal ritardo nell’aggiornamento dell’indicatore ISEE per l’anno 2025. La data limite per presentare la nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), necessaria per il calcolo dell’ISEE, era fissata al 28 febbraio 2025.
Nel caso in cui tale adempimento non sia stato ancora completato, l’INPS procede alla sospensione temporanea del pagamento dell’ADI. Tuttavia, l’ente previdenziale non annulla la domanda. Al contrario, la pratica rimane in sospeso e i versamenti riprendono regolarmente dal mese successivo all’acquisizione dell’ISEE aggiornato.
Questo meccanismo permette ai nuclei familiari di non perdere il diritto al beneficio, a patto che venga regolarizzata la propria posizione quanto prima.
Come verificare l’avvenuto accredito dell’ADI
I percettori dell’ADI possono controllare lo stato del pagamento consultando il saldo della Carta di Inclusione, lo strumento elettronico predisposto per la ricezione delle somme. La verifica può essere effettuata attraverso i seguenti canali:
- Portale INPS: accedendo all’area personale con SPID, CIE o CNS.
- Assistenza telefonica INPS: contattando il numero verde dedicato.
- Sportelli CAF e Patronati: per ricevere supporto anche in caso di anomalie o dubbi.
Nel caso in cui l’erogazione non risulti visibile, è opportuno procedere tempestivamente a un controllo dei dati forniti nella DSU o richiedere assistenza presso un centro autorizzato. Eventuali errori di compilazione, incongruenze o omissioni possono infatti causare lo slittamento o il blocco dei pagamenti.
La Carta di Inclusione come strumento operativo
I fondi dell’ADI vengono caricati mensilmente sulla Carta di Inclusione, uno strumento prepagato che consente di effettuare acquisti, pagare bollette, prelevare contanti entro limiti prestabiliti. Tale carta rappresenta l’evoluzione della precedente Carta Reddito di Cittadinanza, ma è riservata esclusivamente ai beneficiari dell’ADI.
L’utilizzo della carta è vincolato al rispetto delle normative previste dal programma di inclusione. Sono escluse, ad esempio, spese per giochi d’azzardo, acquisti di beni di lusso o servizi non essenziali. Le transazioni sono monitorate e soggette a controlli da parte degli enti preposti.
Il ruolo del Patto di Attivazione Digitale nell’ADI
Elemento chiave dell’ADI è il Patto di Attivazione Digitale (PAD), che ogni beneficiario è tenuto a sottoscrivere per accedere e mantenere il diritto all’assegno. Il PAD prevede la presa in carico da parte dei servizi sociali e dei centri per l’impiego, con la finalità di attivare percorsi personalizzati di inserimento lavorativo, formazione o reinserimento sociale.
La sottoscrizione del PAD costituisce un passaggio obbligatorio e deve avvenire entro le tempistiche stabilite. Il mancato rispetto di questo obbligo può comportare l’impossibilità di ricevere l’assegno, anche in presenza di requisiti economici validi.
Riassumendo
- Nuove domande assegno inclusione (con PAD sottoscritto a maggio) ricevono il pagamento entro il 14 giugno 2025.
- I per chi già riceve l’ADI, l’import sarà erogati entro il 27 giugno 2025.
- ISEE 2025 non aggiornato può causare sospensioni temporanee dei pagamenti.
- La Carta di Inclusione consente acquisti e operazioni nel rispetto delle regole previste.
- Il Patto di Attivazione Digitale è obbligatorio per ricevere e mantenere l’ADI.