Una novità di recente introduzione sull’Assegno di Inclusione ha prodotto, per molte famiglie, la piacevole sorpresa di ricevere una sostanziosa somma di arretrati con la ricarica di aprile. E molte altre famiglie riceveranno gli arretrati a maggio.
Tutto nasce da una correzione confermata dall’INPS, che riguarda le famiglie con figli piccoli o carichi di cura. In passato era necessario avviare procedure specifiche per ottenere il riconoscimento; oggi, invece, un importo maggiorato dell’Assegno di Inclusione viene assegnato in automatico.
Oltre all’inevitabile aumento delle ricariche per i mesi successivi alla variazione, le famiglie hanno ora diritto anche agli arretrati, eventualmente per tutti i mesi del 2024 in cui hanno percepito l’ADI in misura ridotta.
Assegno di Inclusione con figli minori, arretrati in arrivo a maggio: ecco le regole
I carichi di cura danno diritto a un Assegno di Inclusione maggiorato per un motivo ben preciso: la persona con carichi di cura, altrimenti esclusa dalla scala di equivalenza utile al calcolo del sussidio, viene ora inclusa come beneficiaria.
Da quando è stata introdotta questa novità, molti lettori ci chiedono chiarimenti, soprattutto coloro che non hanno ricevuto gli arretrati ad aprile, come già segnalato in precedenti articoli. Un esempio è il caso riportato qui di seguito:
“Mi chiamo Paola, sono una beneficiaria di Assegno di Inclusione. Prendo 541 euro adesso, mentre l’anno scorso ricevevo 500 euro al mese. Ho 40 anni, sono ragazza madre e ho un figlio di 8 anni. Perché non ho ricevuto gli arretrati né un aumento dell’ADI ad aprile, se è vero che chi ha figli minori deve percepire di più per via dei carichi di cura?”
Ecco le regole dell’ADI e cosa bisogna sapere per il calcolo del sussidio
Partiamo dal funzionamento dell’Assegno di Inclusione, che prevede precisi criteri di ammissione alla platea dei beneficiari.
Una famiglia non ha diritto all’ADI se al suo interno non vi sono:
- minorenni;
- anziani over 60;
- invalidi;
- persone con carichi di cura;
- soggetti presi in carico dai servizi sociali o sanitari locali.
Al contrario, basta la presenza di uno solo di questi soggetti per rendere la famiglia idonea. Tuttavia, l’importo dell’ADI viene calcolato solo sul soggetto che rientra nei requisiti, mentre gli altri componenti esclusi non vengono considerati.
Per esempio, una famiglia con un over 60 e altri due adulti under 60 prenderà la stessa cifra di una famiglia composta da una sola persona, a parità di ISEE e assenza di reddito.
Per i soggetti tra i 18 e i 59 anni non invalidi (i cosiddetti occupabili), è fondamentale risultare:
- presi in carico dai servizi sociali o sanitari, ad esempio per patologie o dipendenze; o
- soggetti con carichi di cura.
In questo secondo caso, anche senza rientrare per età o invalidità, la persona può essere “recuperata” come beneficiario se assiste un invalido o un figlio minore.
Cosa sono i carichi di cura: ecco le regole per l’Assegno d’Inclusione e per gli arretrati
Per essere considerato un soggetto con carichi di cura nell’ambito dell’Assegno di Inclusione, occorre rispettare criteri precisi:
- avere un figlio minore di 3 anni;
- avere almeno tre figli minori, di cui il più piccolo è comunque minorenne.
Chi si trova in questa condizione (o assiste un invalido in casa) ha diritto a un ADI maggiorato, perché i carichi di cura modificano la scala di equivalenza, facendo aumentare il sussidio.
In concreto, il soggetto con carichi di cura è incluso tra i beneficiari e riceve un coefficiente aggiuntivo di 0,40 sul trattamento già percepito.
Chi nel 2024 ha ricevuto 500 euro al mese, come la nostra lettrice, ha percepito la soglia massima prevista per un singolo beneficiario con ISEE pari a zero e assenza di altri redditi.
Se però un altro componente della famiglia è riconosciuto come beneficiario grazie ai carichi di cura, i 500 euro diventano 700 euro. Infatti, il coefficiente 0,40 equivale a un incremento del 40% sull’importo base.
Arretrati automatici e aumenti dell’Assegno di Inclusione: a maggio altri beneficiari godranno della novità
I carichi di cura, fino al 2025, non erano riconosciuti automaticamente. Ora, invece, grazie al nuovo sistema automatico confermato dall’INPS, non è più necessario fare richiesta esplicita: il riconoscimento avviene d’ufficio.
Ecco perché, ad aprile, molti beneficiari hanno ricevuto un importo mensile maggiorato e arretrati per tutti i mesi precedenti del 2024.
Nel dettaglio: chi ha ricevuto per 12 mesi 500 euro al mese, ma aveva diritto a 700 euro, ha ottenuto 2.400 euro di arretrati accreditati tutti insieme nella ricarica di aprile.
Lo stesso meccanismo si applicherà anche a maggio, per chi non ha beneficiato della correzione ad aprile.
Tuttavia, la nostra lettrice non deve aspettarsi nulla, perché — come spiegato — i carichi di cura danno diritto agli aumenti solo in presenza di condizioni specifiche: invalidità, figli sotto i 3 anni o almeno tre figli minorenni.