A luglio l’Assegno di Inclusione non sarà pagato a tante famiglie. Nessun allarme, nessuna penalizzazione o revoca. Infatti, la sospensione del pagamento di luglio può essere definita fisiologica. Essendo arrivati al giro di boa dei primi 18 mesi di beneficio, per chi percepisce l’Assegno di Inclusione fin da gennaio 2024, il sussidio viene ora sospeso per un mese (precisamente a luglio) per poi riprendere regolarmente da agosto, e per altri 12 mesi.
Attenzione però: nulla è automatico. A luglio, i beneficiari sono chiamati a un adempimento obbligatorio, e in alcuni casi a due adempimenti. Se non si seguono correttamente le istruzioni, si rischia non solo di perdere l’Assegno di Inclusione a luglio, ma anche di compromettere i pagamenti successivi.
Ecco perché, in alcuni casi, per continuare a percepire l’Assegno di Inclusione è necessario presentare anche un nuovo ISEE.
Assegno di Inclusione, a luglio nuova domanda ma pure un nuovo ISEE
Luglio diventa un mese decisivo per l’Assegno di Inclusione. Chi percepisce il sussidio da gennaio dello scorso anno, infatti, riceverà la diciottesima ricarica a giugno. La normativa prevede esattamente 18 ricariche mensili, dopodiché il beneficio si interrompe temporaneamente.
A luglio, quindi, i beneficiari non devono attendere il solito accredito del 27 del mese, ma devono presentare una nuova domanda per poter continuare a ricevere il sostegno.
Se però l’Assegno di Inclusione è stato percepito sulla base dell’ISEE corrente, la situazione cambia. Prima di presentare la nuova domanda, è fondamentale procedere al rinnovo della versione corrente dell’ISEE.
Gli interessati sono quindi chiamati a due adempimenti distinti, ma strettamente collegati tra loro. Ed è importante rispettare l’ordine corretto, altrimenti si rischia di vedersi rifiutata la domanda, a causa di un’interpretazione, spesso restrittiva, delle norme da parte dell’INPS.
Prima la nuova DSU per l’ISEE corrente, poi la nuova domanda di Assegno di Inclusione
Vediamo nel dettaglio cosa significa percepire l’Assegno di Inclusione grazie all’ISEE corrente. Si tratta della versione di ISEE che può essere richiesta da chi, negli ultimi 24 mesi, ha subito un calo reddituale non rilevabile attraverso l’ISEE ordinario.
L’ISEE ordinario, infatti, si basa sui redditi e patrimoni familiari relativi all’anno 2023, dunque a due anni fa.
Molte famiglie, considerando l’ISEE ordinario riferito al 2023, non rientravano nelle soglie previste per ottenere l’Assegno di Inclusione. Tuttavia, a gennaio 2024, dopo aver richiesto l’ISEE ordinario tramite la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), hanno subito provveduto a presentare anche la DSU per l’ISEE corrente, ottenendo così il sussidio.
Ma attenzione: l’ISEE corrente ha validità di soli 6 mesi, dopodiché scade e torna in vigore l’ISEE ordinario. Per chi ha ricevuto l’Assegno di Inclusione sulla base dell’ISEE corrente, si prospetta quindi il rischio concreto di restare senza sussidio a luglio, sia perché i 18 mesi sono terminati, sia perché l’ISEE corrente è scaduto.
Ecco l’interpretazione particolare dell’INPS e come evitare di sbagliare tempistiche
In questo contesto, presentare semplicemente una nuova domanda di Assegno di Inclusione non basta.
Se l’INPS riceve la domanda mentre risulta ancora in vigore l’ISEE ordinario (perché l’ISEE corrente non è stato rinnovato), la domanda sarà respinta.
Lo stesso rischio si corre se si presenta prima la domanda di Assegno di Inclusione e solo dopo la DSU per il rinnovo dell’ISEE corrente.
Usiamo il condizionale perché questa situazione nasce da una dubbia interpretazione da parte dell’INPS, che pretende che l’ISEE corrente sia già in corso di validità prima della presentazione della domanda di Assegno di Inclusione.
Diversi lettori segnalano casi di domande respinte, anche solo per il fatto che la data di rilascio dell’ISEE corrente è successiva alla data di presentazione della domanda di ADI, anche se di pochi giorni.
Il consiglio, quindi, è chiaro: a inizio luglio, è opportuno presentare la DSU per il rinnovo dell’ISEE corrente, attendere il rilascio della certificazione e solo successivamente presentare la domanda di Assegno di Inclusione.
In questo modo, la domanda sarà correttamente collegata all’ISEE corrente, permettendo di continuare a ricevere il sussidio almeno fino a dicembre.
Dopodiché, a gennaio, sarà il momento di aggiornare l’ISEE 2026, ma quella sarà un’altra storia.

