Il 16 giugno, ossia oggi, rappresenta la data cruciale per i contribuenti italiani, chiamati a versare l’acconto IMU 2025. Entro la giornata odierna devono adempiere al primo pagamento dell’Imposta Municipale Propria, salvo i casi di esonero previsti dalla normativa.
Si tratta di un obbligo periodico che coinvolge proprietari e titolari di altri diritti reali su immobili, con esclusione delle abitazioni principali non di lusso e di alcune particolari categorie di terreni.
Con il termine fissato per oggi, chi non provvede entro i tempi previsti incorrere in sanzioni pecuniarie. Tuttavia, la normativa tributaria prevede la possibilità di mettersi in regola spontaneamente attraverso l’istituto del ravvedimento operoso, che consente di ridurre l’impatto delle penalità connesse al versamento tardivo.
Chi è escluso dal pagamento dell’acconto IMU 2025
Non tutti i possessori di immobili sono tenuti al versamento dell’acconto IMU 2025. In particolare, non ricade nell’obbligo chi possiede esclusivamente un’abitazione principale appartenente a una categoria catastale ordinaria (cioè non classificata come immobile di lusso). Rientrano tra gli esonerati anche i contribuenti proprietari di terreni agricoli situati in comuni montani, riconosciuti tali sulla base dell’elenco stilato dall’ISTAT.
Queste (e altre) esenzioni rappresentano un’esclusione strutturale dal tributo.
Conseguenze del mancato pagamento e strumenti per rimediare
Chi non ha rispettato la scadenza del 16 giugno per l’acconto IMU 2025 è formalmente inadempiente. Tuttavia, il sistema fiscale italiano offre un meccanismo di regolarizzazione volontaria noto come “ravvedimento operoso” (art. 13 D. Lgs. n. 472/1997), che consente al contribuente di sanare l’omissione pagando una sanzione ridotta e gli interessi legali maturati nel periodo di ritardo.
Le sanzioni variano in funzione del tempo trascorso dalla scadenza originaria, come sotto indicato.
- Entro 14 giorni dalla data limite (ossia entro il 30 giugno 2025), è prevista una sanzione giornaliera dello 0,083%. Questa modalità è spesso la più conveniente e meno onerosa per il contribuente.
- Dal 15° al 30° giorno (quindi tra il 1° e il 16 luglio 2025), la sanzione applicabile diventa forfettaria e pari all’1,25%.
- Dal 31° al 90° giorno dalla scadenza (dal 17 luglio al 13 settembre 2025), la penalità sale all’1,39%.
- Oltre i 90 giorni ma entro un anno, a seconda dei casi, si applica una sanzione del 3,125% (pari a un ottavo della sanzione piena), sempre che il termine per la presentazione della dichiarazione IMU non sia già scaduto.
- Trascorso l’anno o superato il termine dichiarativo, la sanzione prevista diventa del 3,572% (pari a 1/7 della sanzione ordinaria).
- Nei casi più complessi, come l’invio di un atto formale previsto dall’art. 6-bis della Legge n. 212/2000, ma non preceduto da verbale o istanza di adesione, si applica una sanzione pari al 4,17% (ossia 1/6 della sanzione base).
Il versamento dell’acconto IMU 2025 ravveduto
Queste percentuali si calcolano sull’imposta non versata, e non sostituiscono ma si sommano agli interessi legali maturati. Tali interessi sono calcolati giorno per giorno, a partire dalla data successiva alla scadenza del 16 giugno, con l’uso del tasso legale annuo vigente nel periodo considerato.
È fondamentale utilizzare il medesimo codice tributo dell’IMU relativo all’immobile per il quale si effettua il versamento.
Questo consente all’Agenzia delle Entrate di associare correttamente il pagamento al bene immobile interessato, evitando errori formali che potrebbero compromettere la validità del ravvedimento stesso.
Il pagamento avviene generalmente tramite Modello F24, da compilare con attenzione nella sezione “IMU e altri tributi locali”, indicando correttamente il codice catastale del Comune, l’anno di riferimento e l’importo. L’F24 deve essere telematico. Solo i NON titolari di partita IVA possono fare anche il cartaceo purché non ci siano crediti utilizzati in compensazione.
Verso il saldo IMU 2025: cosa aspettarsi nei prossimi mesi
L’acconto IMU 2025 rappresenta solo la prima parte del tributo annuale. Il saldo dovrà essere versato entro il 16 dicembre 2025, data entro la quale i contribuenti dovranno calcolare l’imposta complessiva tenendo conto delle eventuali delibere comunali pubblicate sul portale del Dipartimento delle Finanze. In molti casi, tali delibere aggiornano le aliquote o introducono specifiche agevolazioni per categorie di soggetti o tipologie di immobili.
È opportuno monitorare le decisioni del proprio Comune di riferimento, specialmente per immobili soggetti a modifiche normative o urbanistiche, come fabbricati inagibili, aree edificabili o immobili storici.
Riassumendo
- Il 16 giugno è la scadenza per il versamento dell’acconto IMU 2025.
- Non vanno alla cassa i proprietari di soli immobili esenti dal tributo.
- Il ravvedimento operoso permette di regolarizzare il mancato pagamento con sanzioni ridotte.
- Le sanzioni aumentano progressivamente con il passare dei giorni di ritardo.
- Occorre versare anche gli interessi legali calcolati giorno per giorno.
- Il saldo IMU dovrà essere pagato entro il 16 dicembre 2025.