In ogni ciclo economico, i momenti espansivi favoriscono tipicamente l’investimento diretto in azioni, mentre le congiunture laterali, caratterizzate da elevata volatilità e incertezza, complicano notevolmente la selezione dei titoli, richiedendo maggiore impegno, expertise avanzata e gestione del rischio. In contesti simili, l’approccio diretto ai mercati azionari può dimostrarsi meno vantaggioso: aumenta l’esposizione ai rischi idiosincratici, cresce la necessità di sorveglianza costante e si amplifica la vulnerabilità agli shock di mercato improvvisi — come evidenziato dalle turbolenze seguite agli annunci sulle tariffe commerciali tra USA e Cina nell’ottobre 2025.
Attualmente, lo scenario macroeconomico globale è definito da tre dinamiche principali:
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Spinte inflazionistiche durevoli ma sostanzialmente contenute
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Costo del denaro che permane su livelli significativi o registra riduzioni limitate
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Instabilità geopolitica e supply chain internazionali sotto stress
In tale scenario, soluzioni strutturate come i certificati con protezione condizionale del capitale possono costituire una risposta equilibrata nella ricerca di un corretto trade-off tra rischio e performance attesa.
Questi strumenti consentono infatti di beneficiare di rendimenti cedolari periodici significativi, limitando contestualmente l’esposizione diretta alle oscillazioni dei listini azionari.
Il Cash Collect targato UBS (ISIN: DE000UQ3ZFT5), costruito su quattro eccellenze del tessuto industriale italiano — Leonardo, MPS, STMicroelectronics e Saipem — risponde proprio a questa necessità di coniugare stabilità e potenziale di rendimento, integrando elementi di tutela, periodicità delle cedole e interessanti prospettive di guadagno.
Le caratteristiche del certificato DE000UQ3ZFT5 di UBS
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Rendimento mensile dell’1,60% (19,2% lordo annualizzato), subordinato al rispetto della barriera
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Meccanismo Memory, che permette il recupero delle cedole non erogate
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Soglia di protezione del capitale al 60% (valida a scadenza, ottobre 2028)
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Opzione di rimborso anticipato attivabile da maggio 2026
Lo strumento garantisce quindi un’esposizione selettiva all’economia reale nazionale, beneficiando di una protezione condizionata che consente di incassare le cedole anche con flessioni fino al -40% rispetto ai valori di partenza.
Inoltre, a partire dal maggio 2026, il certificato può essere richiamato anticipatamente nel caso in cui l’intero paniere si collochi al di sopra del livello iniziale nelle date di verifica mensili.
Gli “ingredienti italiani” del certificato
1. Leonardo — Il vertice della tecnologia italiana in difesa e spazio
Leonardo S.p.A. incarna l’eccellenza nazionale nei comparti aerospaziale, difesa e sicurezza, con una rete operativa distribuita in oltre 150 nazioni.
Nel corso del 2024 l’azienda ha oltrepassato la soglia dei 17 miliardi di euro di fatturato, rafforzando una posizione internazionale di primo piano.
Dalla realizzazione di aeromobili all’elettronica militare, passando per sistemi spaziali e cybersicurezza, l’azienda prosegue nel diversificare il proprio portafoglio tecnologico avanzato.
La cedola 2025, incrementata a 0,52 euro per azione (praticamente raddoppiata rispetto all’esercizio precedente), conferma un andamento favorevole, mentre il titolo ha toccato nuovi record storici nel 2025, sostenuto da commesse eccezionali e da una domanda robusta proveniente da enti governativi e NATO.
2. STMicroelectronics — Innovazione e semiconduttori di potenza
STMicroelectronics, gruppo italo-francese, rafforza la propria leadership globale nel comparto dei semiconduttori, con particolare focus sui segmenti automotive e industrial.
Per l’anno 2025 è stato deliberato un dividendo di 0,36 dollari per azione, testimonianza di solidità e continuità nella remunerazione degli azionisti.
Grazie a tecnologie proprietarie d’avanguardia — quali i MOSFET in carburo di silicio (SiC) di quarta generazione — STM si conferma tra i principali operatori mondiali nei semiconduttori di potenza, essenziali per l’elettrificazione e la trasformazione energetica.
Sul versante industriale, l’impresa consolida il proprio radicamento italiano: 2,6 miliardi di euro di investimenti a Catania e 1,4 miliardi ad Agrate entro il 2027, a supporto della capacità manifatturiera e della supply chain europea dei microchip.
3. Saipem — La nuova energia italiana
Saipem si è affermata come protagonista chiave della transizione energetica, grazie a contratti strategici su scala globale, come quello da un miliardo di dollari per il progetto Bonga North in Nigeria e le iniziative di cattura e sequestro della CO₂ nel Regno Unito.
Nel 2024 il gruppo ha conseguito ricavi per 14,55 miliardi di euro (+22,5%) e una posizione finanziaria netta positiva per 23 milioni, registrando un significativo miglioramento rispetto agli esercizi precedenti.
Con un portafoglio ordini da record pari a 34 miliardi di euro, Saipem guarda al futuro attraverso il piano 2025-2028, che prevede nuovi contratti per circa 50 miliardi di euro, di cui oltre il 30% destinato a progetti low o zero carbon.
Un’evoluzione che testimonia la metamorfosi del gruppo da contractor oil&gas tradizionale a player di riferimento nell’energia sostenibile.
4. Monte dei Paschi di Siena — Il ritorno tra i protagonisti del credito italiano
MPS rappresenta uno degli istituti bancari più storici e riconoscibili del panorama italiano. Dopo diversi anni di riorganizzazioni, la recente OPS di successo su Mediobanca l’ha riportata tra i protagonisti strategici del sistema finanziario nazionale.
Ora il gruppo è chiamato a convertire le strategie industriali e le sinergie promesse in risultati tangibili e redditività durevole.
Nel contesto del certificato, MPS rappresenta la componente bancaria del paniere, utile a diversificare l’allocazione settoriale e a introdurre un elemento di stabilità grazie alla prospettiva di cedole regolari e all’esposizione al mercato domestico.
Il certificato è stato emesso a fine ottobre del 2025, e nonostante gli ultimi periodi non lineari per i corsi borsistici i titoli, al valore del 27.11.
25 ore 10:00 AM sono tutti ampiamente sopra il livello di barriera
Sottostante Strike Barriera Quot 27.11 10.00 Distanza in € Distanza in %
Leonardo 52,80 € 31,68 € 46,27 € 14,59 € 31,53%
Saipem 2,45 € 1,47 € 2,34 € 0,87 € 37,13%
Monte Paschi di Siena 7,31 € 4,38 € 8,71 € 4,33 € 49,68%
STMicroelectronics 23,82 € 14,29 € 19,66 € 5,37 € 27,31%
Il certificato DE000UQ3ZFT5 in sintesi
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Cedola mensile condizionata: 1,60% (19,2% annuo lordo)
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Effetto memoria: recupero automatico delle cedole non pagate
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Barriera di protezione: 60% — cedole e capitale garantiti fino a un -40% dal valore iniziale
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Scadenza: ottobre 2028
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Rimborso anticipato: possibile da maggio 2026
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ISIN: DE000UQ3ZFT5
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Quotazione: su Borsa Italiana — EuroTLX, con UBS come Market Maker ed Emittente
Rischi da considerare
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Capitale a rischio: se alla scadenza anche un solo sottostante scende sotto la barriera del 60%, la perdita sarà proporzionale alla performance del titolo peggiore.
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Rischio emittente: in caso di default di UBS, il capitale non è garantito.
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Effetto worst-of: la performance finale dipende dal sottostante con il risultato peggiore.
Conclusioni
Dietro l’etichetta di “certificato Made in Italy” si cela una strategia sofisticata: puntare su aziende leader nei rispettivi settori, con vocazione internazionale e resilienza strutturale.
Il Cash Collect di UBS offre un’alternativa concreta per gli investitori che desiderano mitigare il rischio di mercato, ottenere cedole periodiche elevate e mantenere un legame diretto con l’economia reale del Paese.
In sintesi, uno strumento che unisce logica industriale, qualità emittente e pianificazione fiscale efficiente: un approccio di investimento pensato per chi guarda oltre la volatilità, con l’Italia al centro del portafoglio.
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