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Oggi: 05 Dic, 2025

NVIDIA oggi potrebbe superare i 5.000 miliardi di dollari in borsa sul chip Blackwell

La capitalizzazione di NVIDIA alla Borsa di New York dovrebbe superare oggi i 5.000 miliardi di dollari grazie alle novità sul chip Blackwell.
1 mese fa
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Capitalizzazione di NVIDIA a 5.000 miliardi di dollari
Capitalizzazione di NVIDIA a 5.000 miliardi di dollari © Licenza Creative Commons

Quando a Wall Street oggi suonerà la campanella per l’avvio delle contrattazioni giornaliere, la capitalizzazione di NVIDIA potrebbe portarsi all’istante sopra i 5.000 miliardi di dollari. Sarebbe la prima al mondo e di fatto il colosso dei chip vale ormai da sola cinque volte Piazza Affari. Alla chiusura di ieri, il titolo valeva 201,03 dollari per una capitalizzazione di mercato di 4.894 miliardi. Nelle contrattazioni pre-market, però, balza già del 3,30%.

Ottimismo sul super chip Blackwell

A vivacizzare il titolo c’è la dichiarazione del presidente americano Donald Trump, secondo cui domani parlerà con l’omologo cinese Xi Jinping del chip Blackwell.

Il tycoon si è detto “molto ottimista” riguardo all’esito dei colloqui, che avrà al centro proprio l’Intelligenza Artificiale. Subito dopo il suo insediamento, Trump restrinse le esportazioni dei chip di NVIDIA in Cina. A luglio, Pechino rispondeva con la chiusura totale del suo mercato al colosso USA.

Se i colloqui andassero bene, NVIDIA potrà tornare ad esportare questo chip Blackwell per l’addestramento e l’esecuzione dell’Intelligenza Artificiale su larga scala. L’idea della Casa Bianca sarebbe di limitarne le esportazioni, così da garantire agli USA la supremazia tecnologia anche per i prossimi decenni. Di recente, la società ha annunciato 100 miliardi di dollari di investimenti in OpenAI. A sua volta, questa può sviluppare i famigerati chatbot grazie ai chip venduti proprio da NVIDIA. Una sorta di economia circolare, che alimenta reciprocamente le valutazioni del mercato per le società del comparto. “Siamo avanti di 10 anni rispetto al resto del mondo” ha dichiarato con enfasi Trump, non erratamente.

Rapporto prezzi/utili alto, ma in calo

La capitalizzazione di NVIDIA è schizzata di quasi il 50% quest’anno ed è quintuplicata in appena due anni. Diversi esperti parlano di bolla IA, con riferimento a quotazioni sempre più stellari e in apparenza slegate dalla realtà dei fatti. I dati segnalano un discorso più complesso. Il colosso guidato da Jen-Hsun Huang ha maturato ricavi superiori ai 165 miliardi di dollari nei 12 mesi al 31 luglio scorso. L’utile è balzato del 63,36% a 86,60 miliardi.

Alle attuali valutazioni del mercato, il rapporto prezzi-utili si attesta a 56,6, quasi il doppio del già elevato 30,15 dell’intero indice S&P 500.

In altre parole, gli investitori stanno comprando le azioni NVIDIA a prezzi di quasi 57 volte superiori ai profitti netti. Se può sembrare un’esagerazione, sappiate che un anno fa il rapporto era di 64 e due anni fa di 106. Cos’è accaduto nel frattempo? La capitalizzazione in borsa di NVIDIA si è impennata, ma gli utili sono saliti ancora più rapidamente. Per tendere a una media di lungo termine dell’S&P 500 a circa 25, servirebbe che l’utile netto salisse verso i 200 miliardi. Un +130% rispetto ad oggi, che alla luce della veloce evoluzione del comparto non sembra più irrealistico.

Boom capitalizzazione NVIDIA da IPO nel ’99

Dalla sua quotazione in borsa nel 1999, quando l’IPO avvenne a 12 dollari, le azioni hanno subito ben 6 split. Un’azione iniziale equivale a 480 azioni attuali.

Questo significa che la loro crescita in valore è stata di oltre 8.041 volte: 804.120%. Il boom della capitalizzazione di NVIDIA negli ultimissimi anni suggella il successo del comparto IA rispetto a quelli già innovativi rappresentati da colossi come Microsoft ed Apple. Alla chiusura di ieri, le prime cinque società per capitalizzazione (tutte americane) valevano in borsa 18.600 miliardi di dollari. Numeri che fanno riflettere sulla potenza di fuoco contro cui le società europee sono costrette a competere.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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