La manovra di Bilancio del governo è ormai in dirittura d’arrivo.
Nella Maggioranza si discute ancora sui provvedimenti e sulle modalità per realizzare i diversi interventi previsti, ma gli screzi tra i partiti della coalizione restano numerosi.
Ad esempio, sul fronte pensioni, l’incremento di tre mesi dei requisiti dal 2027 ha creato frizioni tra chi vuole eliminarlo del tutto — come la Lega — e chi, invece, punta a limitare la misura solo per alcune categorie, come i lavoratori usuranti o chi, nel 2027, avrà compiuto almeno 64 anni di età (posizione sostenuta da Fratelli d’Italia e Forza Italia).
Su un punto, però, sembra esserci finalmente unità di intenti: la rottamazione delle cartelle esattoriali.
Si tratta di un provvedimento fortemente voluto dalla Lega, che avrebbe ormai ottenuto il via libera anche dalle altre forze di Maggioranza. Tuttavia, rispetto al piano originario, la nuova rottamazione partirà con modalità diverse, pur restando una misura molto importante — e, per certi versi, più vantaggiosa delle precedenti.
Rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, tutti d’accordo: ecco come sarà
La rottamazione quinquies delle cartelle sarà inclusa nella legge di Bilancio, e già questo non era affatto scontato.
È vero che la proposta a firma leghista è depositata in Parlamento da mesi, ma, come è noto, una cosa è proporre, un’altra è approvare. E quando si parla di manovra 2026, le complessità aumentano: ogni misura deve superare l’ostacolo delle coperture finanziarie.
Lo dimostra anche il caso delle pensioni, dove l’ipotesi di cancellare per tutti l’aumento di tre mesi dei requisiti è risultata troppo costosa, spingendo il governo a valutare soluzioni più selettive.
Ma cosa sappiamo finora sulla rottamazione quinquies e cosa è cambiato rispetto al piano iniziale?
La nuova manovra di Bilancio in dirittura di arrivo
La legge di Stabilità 2026 dovrebbe vedere la luce martedì prossimo, con il via libera del Consiglio dei Ministri.
Successivamente, seguirà il consueto iter parlamentare, con possibili emendamenti e correttivi.
Come anticipato, la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali sarà sicuramente parte della manovra.
In origine, la proposta prevedeva 120 rate mensili, equivalenti a 10 anni di pagamento. Successivamente, si era ipotizzata una riduzione a 8 anni, pari a 96 rate.
Ora, secondo le ultime indiscrezioni, la Maggioranza avrebbe trovato un compromesso intermedio: la nuova rottamazione quinquies dovrebbe durare 9 anni, per un totale di 108 rate mensili, tutte di uguale importo — un aspetto su cui la Lega si è battuta sin dall’inizio.
Ecco come funzionerà la nuova rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali
Il cronoprogramma della legge di Stabilità 2026 prevede la chiusura definitiva entro metà ottobre, e il Consiglio dei Ministri di martedì prossimo dovrebbe licenziarla ufficialmente.
Le tempistiche serrate e le ultime indiscrezioni sulla rottamazione quinquies fanno dunque ben sperare: tutto sembrerebbe pronto.
Secondo le parole del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché leader della Lega, Matteo Salvini, la nuova misura sarà una sanatoria spalmata su un arco temporale di 9 anni.
Addio quindi alle tradizionali 18 rate trimestrali, come nella precedente rottamazione quater, e niente più maxi rate iniziali: quest’ultima prevedeva infatti due rate immediate pari al 20% del debito complessivo subito dopo l’adesione.
La nuova versione andrà invece verso un modello più flessibile, ispirato ai piani di rateizzazione ordinari.
Il contribuente che aderirà alla rottamazione quinquies potrà saltare fino a 8 rate senza perdere i vantaggi della sanatoria, che resteranno invariati:
- cancellazione di sanzioni;
- azzeramento degli interessi;
- eliminazione degli aggi di riscossione.
Una soluzione che punta a rendere la misura più sostenibile per i contribuenti, garantendo allo stesso tempo entrate più certe per lo Stato.