Dal 2000 il tuo quotidiano indipendente su Economia, Mercati, Fisco e Pensioni
Oggi: 05 Dic, 2025

Come prendere la pensione 5 anni prima: 4 soluzioni da usare

Pensione 5 anni prima, ecco come fare, quali misure usare, e che strumenti facilitano l'accesso alla quiescenza.
2 mesi fa
2 minuti di lettura
pensioni 64 anni
Foto © Licenza Creative Commons

Andare a riposo 5 anni prima, cioè accedere alla pensione a 62 anni circa, è qualcosa di realmente fattibile? Osservando le misure presenti nel sistema previdenziale, la risposta è sì: si tratta di un’opzione possibile. Esistono infatti 4 soluzioni concrete che permettono di anticipare la pensione di 5 anni. Analizziamole una per una.

Come prendere la pensione 5 anni prima: 4 soluzioni da usare

Accedere alla pensione 5 anni prima, quindi a 62 anni invece che a 67, è possibile già oggi, purché siano stati raggiunti almeno 41 anni di versamenti. La misura che lo consente è la Quota 103, con trattamento calcolato interamente con il metodo contributivo. Questo comporta spesso un taglio dell’assegno di oltre il 30% e un importo massimo non superiore a 4 volte il trattamento minimo.

Inoltre, non è possibile integrare la pensione con redditi da lavoro, salvo nel caso di lavoro autonomo occasionale che non superi i 5.000 euro annui.

Dal 2026, però, Quota 103 dovrebbe cessare, lasciando spazio alla cosiddetta Quota 41 flessibile. Anche questa misura permetterebbe l’uscita a 62 anni con 41 anni di contributi, ma con un sistema diverso: eliminazione del calcolo contributivo e applicazione di un taglio lineare del 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni (fino a un massimo del 10% a 62 anni). Attenzione però: il taglio riguarderebbe solo i contribuenti con ISEE superiore a 35.000 euro, mentre per gli altri non si applicherebbe alcuna riduzione.

Ecco le misure che non prevedono limiti di età e che fanno andare in pensione anche 5 anni prima

L’anticipo di 5 anni può essere ottenuto anche con misure che non prevedono un limite anagrafico rigido.

  • Pensione anticipata ordinaria: accessibile con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

    Dopo la maturazione del diritto, è prevista una finestra di 3 mesi prima della decorrenza.

  • Quota 41 per lavoratori precoci: riservata a chi ha versato almeno un anno di contributi prima dei 19 anni, rientrando inoltre in una delle categorie protette (lavori gravosi o usuranti, invalidi, caregiver, disoccupati). Servono comunque 41 anni di versamenti complessivi.

Sono dunque tre misure che permettono di anticipare la pensione di circa 5 anni. Tutte si basano su carriere contributive lunghe e solide, e lo stesso scenario dovrebbe valere anche per la futura Quota 41 flessibile.

Esistono però strumenti che aiutano a raggiungere più facilmente queste soglie: ad esempio il riscatto della laurea, utile per recuperare contributi fino a un massimo di 5 anni. I riscatti servono proprio a rendere validi periodi altrimenti non coperti, così da agevolare l’accesso alla pensione anticipata.

Estratto conto, riscatti e maggiorazioni: tutto si può fare

Il primo passo per valutare un anticipo pensionistico è controllare l’estratto conto contributivo. Ancora meglio se si richiede l’Estratto Conto Certificativo all’INPS, che fotografa in maniera ufficiale la propria posizione assicurativa.

Con questi strumenti si può verificare:

  • se il servizio militare è stato accreditato come utile;
  • se ci sono contributi mancanti;
  • se è possibile riscattare periodi di maternità fuori dal rapporto di lavoro;
  • se sono maturati benefici contributivi aggiuntivi.

Ad esempio, per i lavoratori invalidi si possono ottenere 2 mesi aggiuntivi per ogni anno di attività svolta dopo il riconoscimento dell’invalidità.

Un ulteriore strumento è la Pace Contributiva, che consente di riscattare fino a 5 anni di periodi scoperti. Tuttavia, questa opzione è riservata solo ai contributivi puri, ossia a chi ha iniziato a versare contributi dopo il 1996.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.