Versamento imposte sul reddito, dalla riforma fiscale tre novità

Il decreto legislativo attuativo della riforma fiscale approvato in via definitiva porta tre importanti novità per le imposte sul reddito
12 mesi fa
2 minuti di lettura
riforma fiscale
Foto © Pixabay

Due importanti novità per il versamento imposte sul reddito. Sono contenute nel decreto legislativo sulla riforma fiscale contente misure di semplificazione per gli adempimenti tributari approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 19 dicembre 2023.

Parliamo della possibilità di rateizzare il saldo e primo acconto imposte non più fino a novembre bensì fino a dicembre. Quindi, una rata in più rispetto a quanto attualmente previsto. A ciò si aggiungerà l’unificazione del piano di rateizzo per tutti. Dunque, sia titolari di partita IVA che NON titolari di partita IVA che decideranno di rateizzare andranno alla cassa entro la stessa data.

Fino ad oggi

Il calendario 2023 di pagamento delle imposte sul reddito ha previsto che il saldo 2022 e primo acconto 2023 andavano versati entro il 30 giugno 2023 (ovvero 31 luglio con 0,40% di maggiorazione). Il secondo o unico acconto 2023 andava pagato entro il 30 novembre 2023. Per chi ha saltato le scadenze c’è il ravvedimento operoso.

Per i soggetti ISA la scadenza del 30 giugno fu prorogata al 20 luglio 2023, fermo restando la chance di poter pagare entro il 31 luglio con la maggiorazione dello 0,40%.

Prevista, come per gli anni prima, la possibilità di rateizzare il saldo e primo acconto. Una rateizzazione ammessa al massimo per un numero di rate fino a novembre. Inoltre, previste per le rate scadenze diverse tra NON titolari di partita IVA e titolari di partita IVA.

Non ammesso, invece, rateizzare il secondo o unico acconto di novembre. Tuttavia, limitatamente al 2023, il legislatore con il DL n. 145/2023 ha previsto la chance di rinviare il pagamento di quest’ultimo a gennaio 2024 e di versarlo in unica soluzione (16 gennaio 2024) o di rateizzarlo in un massimo di 5 rate (dal 16 gennaio 2024 al 16 maggio 2024). La cosa, tuttavia, è stata riservata alle sole partite IVA persone fisiche che per il periodo d’imposta 2022 hanno dichiarato ricavi/compensi non superiori a 170.000 euro.

Riforma fiscale, le novità per le imposte sul reddito

Il decreto legislativo attuativo della riforma fiscale approvato in via definitiva unifica e anticipa per tutti la dichiarazione redditi al 30 settembre di ogni anno. Il legislatore interviene anche sul versamento imposte sul reddito.

In primis, si aggiunge una rata in più per chi deciderà di dilazionare il saldo e primo acconto. Dunque, si potrà rateizzare in un numero di rate massimo fino a dicembre (non più novembre). Si stabilisce anche che ai fini del rateizzo non bisognerà più fare specifica scelta in dichiarazione redditi in quanto sarà ritenuto valido il comportamento concludente del contribuente. Infine le scadenze delle rate saranno le stesse sia per i titolari di partita IVA che per i NON titolari di partita IVA.

Riassumendo

  • con il decreto legislativo sulla riforma fiscale approvato in via definitiva nel Consiglio dei Ministri del 19 dicembre 2023 arrivano tre importanti novità per le imposte sul reddito
  • si premetterà di rateizzare il saldo e primo acconto fino a dicembre e non più fino a novembre
  • ai fini del rateizzo il contribuente non dovrà fare scelta in dichiarazione redditi in quanto sarà ritenuto sufficiente il comportamento concludente
  • le scadenze del piano di rateizzo saranno le stesse sia per i titolari di partita IVA che NON titolari di partita IVA.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Calo dello spread legato al Mes?
Articolo precedente

E se lo spread scendesse anche per l’opposizione dell’Italia al Mes?

Pellet
Articolo seguente

Il pellet è affidabile? Da dove viene e che qualità ha?