I nazisti hanno vinto la Seconda Guerra Mondiale: calmi, è solo una storia di fantasia che si sviluppa nel tempo nella letteratura, nel cinema e anche nei videogiochi. E’ il caso di Wolfenstein, la celebre saga rivitalizzata con un reboot sempre più fantastico, che abbandona i pixel dei primi anni Novanta per catapultarci in un mondo visivamente realistico pur mantenendo i temi dell’originale. Wolfenstein: The New Order è uno sparatutto in soggettiva la cui forza si estende anche a una trama ben congegnata, a uno sviluppo dei personaggi più che discreto e a dinamiche stealth che potremo scegliere di compiere per rendere il tutto più accattivante.

Wolfenstein: The New Order è anche l’ennesima rivisitazione fosca della Storia: immaginare quello che sarebbe accaduto se i nazisti avessero vinto la guerra.   LEGGI ANCHE I migliori videogiochi in uscita a maggio 2014: da Watch Dogs a Wolfenstein The New Order I migliori videogiochi in uscita a giugno 2014: da Murdered a Sniper Elite 3  

Due parole su Wolfenstein: The New Order

Wolfenstein: The New Order era uno dei titoli videoludici più attesi dell’anno e a ragione: ci troviamo davanti a uno sparatutto in soggettiva che ricalca l’idea della serie originale ma si rende più attuale, grazie a uno script avvincente e una caratterizzazione dei personaggi che non ci limita solo a sparare e a uccidere nazisti. Nei panni di Blazkowicz avremo il compito di massacrare le forze del male e dissipare l’incubo di questa terribile ucronìa. Il motore grafico id Tech 5 ci permette un’immersione totale nel mondo di gioco ed è sicuramente una marcia in più di quello che può essere a ogni modo considerato il videogioco definitivo della serie, sia per la struttura del gameplay, che a parte qualche piccolo difetto si avvale di diverse possibilità (come l’esplorazione e scene stealth), sia per il comparto visivo che raggiunge finalmente l’apice di quello che i creatori di Wolfenstein non si sono mai stancati di raccontare.

In 9 ore di gioco le scene d’azione s’intervallano saggiamente con intermezzi narrativi conditi da una sceneggiatura interessante e da una regia di ottimo livello. Se a tutto questo aggiungiamo una vasta serie di armi da maneggiare, un livello di difficoltà che rende il gameplay molto più interessante e quasi mai noioso e alcuni elementi presenti in diversi livelli che rappresentano un vero e proprio omaggio alla serie, possiamo concludere che Wolfenstein: The New Order risulta essere un videogioco promosso a pieni voti nel suo complesso.  

Tutte le volte che i nazisti hanno vinto la guerra

Wolfenstein: The New Order non è la prima testimonianza (se così si può definire) di cosa sarebbe accaduto se i nazisti avessero vinto la Seconda Guerra Mondiale. Letture molto interessanti in questo senso sono quelle che sicuramente tanti di voi già conosceranno: uno è “La svastica sul sole“, dove Philip K. Dick immagina per l’appunto un mondo in cui gli Alleati sono stati sconfitti da Giappone e Germania e gli Stati Uniti vivono la stessa situazione della Germania post-1945, con una divisione in 3 territori. La seconda lettura consigliata su questo tema è il libro di Robert Harris, “Fatherland“, da cui poi è stato tratto l’omonimo film: anche questo romanzo immagina cosa sarebbe successo se i nazisti avessero vinto la Seconda Guerra Mondiale e si racconta di una sorta di Guerra Fredda tra gli Stati Uniti e il Terzo Reich che controlla, direttamente o indirettamente, tutta l’Europa, con la Russia che invece appartiene all’Asia ed è alleata degli americani. Cosa sarebbe veramente accaduto se i nazisti avessero vinto la Seconda Guerra Mondiale non è certo: quel che è certo, invece, è che è stato e sarà molto meglio immaginarlo che viverlo.