Tempo fa avevamo parlato di Momo e della sua spaventosa apparizione su WhatsApp in toni abbastanza ironici, quasi goliardici. Ci sembrava uno scherzo tutto sommato innocente, ma a quanto pare la cosa sta assumendo ora connotati completamente diversi e decisamente macabri, oltre che criminali.

Momo Challange su WhatsApp

Che fine ha fatto Momo? Ce lo siamo chiesti dopo aver fatto la sua conoscenza qualche mese fa, ma ora abbiamo scoperto che su WhatsApp e altri social è nata una vera e propria sfida, una Challange in stile Blue Whale.

Ebbene sì, alcuni siti stanno associando il fenomeno del mostro di WhatsApp a quello della balena blu che pare abbia provocato alcuni suicidi nel mondo dei teen agers. Il fenomeno Blue Whale non è stato mai del tutto chiarito, leggenda metropolitana online o vero crimine, i fatti sembrano propendere più per la prima ipotesi, ma alcune cose poco chiare permangono.

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Ad ogni modo la Momo Challange ha avuto un certo risalto all’estero, da noi invece non se n’è parlato (per fortuna). In sintesi, i messaggi in chat nel cuore della notte non erano rivolti ad adulti paurosi, ma a bambini da spaventare a morte. Secondo il sito Etimes tali bambini venivano poi minacciati con una serie di nuovi messaggi terrificanti se non avessero continuato la sfida, la quale portava poi all’inesorabile suicidio, proprio come nel caso della Blue Whale.

Gli esperti sembrano comunque abbastanza scettici in merito, e continuano a pensare che nella peggiore delle ipotesi, questi messaggi arrivati in chat da perfetti sconosciuti, altro non sono che tentativi frode per rubare possibili informazioni online. Da un’attività criminale all’altra, insomma. Certo, una controllatina alla chat dei nostri giovani bimbi, magari, è bene ogni tanto dargliela, sempre cercando di non essere troppo invadenti e violare la loro privacy.

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