Sarà l’atmosfera di Halloween o chissà cosa, ma stavolta l’incubo corre su WhatsApp, e gli utenti ancora una volta sono super spaventati. Ormai l’horror si sta spostando nel mondo della tecnologia e ancora una volta la chat verde si trasforma in un terribile scherzo a tinte orrorifiche. Sembra infatti un film dell’orrore quel che stiamo per raccontarvi, ma naturalmente, come quasi tutti i film di paura, anche questa volta si tratta di finzione.

WhatsApp horror, la bufala stavolta si fa insanguinata

Ecco il messaggio che è apparso su molte chat nelle ultime ore: “Stanno girando per appartamenti con la scusa di misurare le polveri sottili….. Non aprite sono armati. Sono due donne con tesserino dell’ASL. Condividete, copia e incolla massima diffusione”. A leggere tale frase c’è indubbiamente da farsela addosso.

Che si tratti del gentil sesso, poco importa. Quando si parla di persone armate, non c’è da stare tranquilli. Non è specificata l’intenzione delle donne, anche se si presuppone si tratti di una rapina, ma come dicevamo nella nostra introduzione, è tutto falso.

A rendere la notizia credibile, spaventando quindi maggiormente, è il fatto che il messaggio è accompagnato dal vero nome e cognome di un agente della polizia municipale di Empoli. Al via dunque la classica catena di Sant’Antonio con il messaggio che è arrivato fin oltre i confini toscani. Naturale quindi il provvedimento della stessa polizia municipale empolese che è dovuta uscire nelle ultime ore con un messaggio ufficiale per smentire categoricamente l’accaduto.

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WhatsApp bufala, arriva la smentita ufficiale

Questo il messaggio della polizia“Nessun ente invia dipendenti a fare controlli su polveri sottili nelle abitazioni. Invitiamo a rivolgersi subito alle forze dell’ordine per segnalare episodi simili”, l’invito del Comune di Empoli, che sottolinea come sia “legittimo pensare che si tratti di una notizia infondata”. Smontato ancora una volta un caso di catena tipica di sant’Antonio, ma che paura per coloro che hanno ricevuto e letto il messaggio in chat.

Ancora una volta dunque, i lettori e i tanti utenti di WhatsApp vengono invitati a ragionare prima di gridare all’allarme e scatenare il panico condividendo questi stupidi messaggi. Certo, c’è da aggiungere che di questi tempi non ci si può più stupire di niente, del resto proprio in Toscana, in questo periodo, sembrano rincorrersi spesso queste fake news, con molti messaggi che hanno coinvolti anche le chat dei cittadini di Firenze. 

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