Nonostante gli enormi progressi cui stiamo assistendo costantemente negli ultimi anni, la scienza non ha ancora trovato una cura adeguata e definitiva al morbo di Parkinson, una delle malattie neurodegenerative più diffuse al mondo. La tecnologia però ancora una volta accorre in aiuto dei malati grazie ai wearable.

Intel e la lotto con Michael J Fox contro il Parkinson

E’ Intel tra le principali aziende a collaborare attivamente nella realizzazione di un wearable per la lotta al morbo di Parkinson.

La collaborazione si avvale della forte conoscenza e sensibilizzazione che riscuote sul campo la Michael J. Fox Foundation, la fondazione del famoso attore affetto lui stesso da anni dalla terribile malattia. Si tratta in questo caso di un indossabile che analizza passivamente comportamenti e reazioni della persona per valutare se ci siano sintomi Parkinson o meno. Non si tratta ovviamente dell’unico dispositivo tech che si muove in questa direzione.

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Sono diverse le aziende negli ultimi anni che hanno realizzato wearable simili per aiutare le persone affette dal morbo. Si va dalla forchetta che aiuta a combattere il tremolio della mano fino ad arrivare ai cuscini per facilitare il sonno. Tra i principali device che svolgono questo compito di alleviare le sofferenze dei malati c’è però Emma Watch, un wearable della Microsoft Research Innovation. E’ uno smartwatch che si indossa al polso, riesce a ridurre il tremolio delle mani e degli arti superiori in genere agendo direttamente sul cervello.

Notch 3D, il wearable contro il Parkinson

Tra i tanti, di grande interesse anche Notch 3D, un set di indossabili sensoriali che aiutano nell’esercizio di attività fisiche per la riabilitazione dei malati di Parkinson. Nel set di wearable sono presenti giroscopio, accelerometro e bussola, così da monitorare  i movimenti degli arti e del busto per valutarne miglioramenti o peggioramenti nel corso del tempo.

 Tutte le informazioni raccolte sono inviate via app a dottori e fisioterapisti che valuteranno i frutti della terapia.

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