E’ tornata in auge in queste ultime ore una notizia che qualche tempo fa fece il giro del web e che incendiò il web con conversazioni agguerrite su Reddit e non solo. Facebook spia le nostre conversazioni tramite il microfono dello smartphone per scopi pubblicitari al fine di carpire quali sono le nostre preferenze e presentarcele sul social nei link sponsorizzati. Questo il quadro svelato dallo youtubers Neville. Ma quanto c’è di vero?

Facebook ci spia, bufala o realtà?

Di tanto in tanto spunta l’inquietante scenario da Grande Fratello orwelliano con sensori spia inseriti nei nostri elettrodomestici.

Tempo fa ricorderete si parlò tantissimo delle smart tv che spiano e registrano tutto quello che facciamo nella nostra casa tramite telecamera. Naturalmente, tale paranoia si era sviluppata ancor prima dell’avvento delle tv intelligenti, e nel mirino c’erano le cam dei pc. Il nuovo bersaglio invece ora sono i social. A giudicare dalla massiccia quantità di pubblicità presenti e dell’importanza che assume per lo sviluppo delle aziende, no è proprio campata in area come teoria cospirativa. Se poi uno youtuber riesce a confezionare l’argomento in modo credibile, allora il gioco è fatto e il panico è servito su di un piatto d’argento.

Secondo Neville, Facebook ci spia tramite il microfono dello smartphone per carpire quali sono i nostri interessi. Lo youtuber ha notato che, senza aver fatto alcuna ricerca su Google né su altri motori di ricerca, una parola chiave che aveva pronunciato negli ultimi giorni è comparsa come per magia tra le inserzioni di Facebook. Neville invita a fare tale esperimento, pronunciare per qualche giorno una key mai cercata prima per constatarne la veridicità della sua teoria.

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Facebook smentisce, ma a qualcuno il dubbio rimane

Come dicevamo, l’argomento ha infiammato i forum.

Reddit, forse il più importante forum del web, non è stato certo a guardare, tanti i commenti per questo topic. I più hanno etichettato la scoperta di Neville come la bufala del momento, ricordando inoltre che forse non si era accorto di aver dato il consenso a Facebook di accedere al microfono del nostro smartphone. Attenzione, tale confutazione è comunque errata, dare il consenso di accedere al sensore del nostro smartphone quando siamo in chat non significa autorizzare a farsi spiare, anche quando non siamo loggati al social.

Naturalmente, c’è anche chi ha dato forte credito alle parole di Neville ed ha confermato che l’accaduto è capitato anche a loro. Ad ogni modo, pronta la risposta di Facebook che ha dichiarato, tramite il vicepresidente Rob Goldman, quanto segue: “Non usiamo e non abbiamo mai usato i vostri microfoni per la pubblicità. Semplicemente non è vero”.

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