Un giorno di anticipo sulla tradizione, in questo 2018 infatti l’equinozio di primavera non sarà il 21 marzo, ma il giorno 20, cioè oggi. La primavera arriva quindi un giorno prima, anche se a dire il vero, almeno da punto di vista meteorologico, proprio non si direbbe.

Equinozio di primavera, oggi 20 marzo

Come mai il 20 e non il 21 in questo 2018? La spiegazione è a metà tra la scienza astrale e la cultura. Dal punto di vista prettamente astronomico infatti il fenomeno dell’equinozio avverrà precisamente oggi alle 17:15, ora italiana.

Il giorno durerà come la notte, questo poi in soldoni quel che ci attende a livello pratico, del resto equinozio (dal latino aequos nox, notte uguale), significa proprio questo, cioè come la notte, riferendosi implicitamente alla durata del giorno, appunto.

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Insomma, da un punto di vista astronomico, il 20 marzo è il giorno dell’equinozio, lo è stato negli ultimi anni e lo sarà addirittura fino al 2102, con alcune eccezioni. Secondo i calcoli infatti nel 2044 coinciderà con la festa del papà del 19 marzo. Come dicevamo però, c’è anche un motivo culturale alla base di questo cambiamento, anche se è più corretto dire che il cambiamento dettato dall’astrologia ha in qualche modo un corrispettivo, che comunque non si adatta perfettamente alla scienza.

Tale tradizione è dettata dal calendario gregoriano, il quale stabilisce la durata di un anno in 365,25 giorni. C’è di mezzo il bisestile, come è facile intuire, ogni 4 anni infatti si aggiunge un giorno al calendario (il 29 febbraio per la precisione) ma ciò non basta, l’imperfezione infatti rimane ed è dovuta al fatto che il nostro pianeta non ha un’asse di rotazione stabile, ma si sposta di poco ogni anno. Insomma, Gregorio XIII proprio non riuscì a trovare un modo per scongiurare nel suo calendario l’equinozio anticipato, del resto impossibile far quadrare il cerchio.

Ad ogni modo, al di là delle questioni astronomiche, e sicuramente anche teologiche, visti alcuni degli interpreti chiamati in causa, resta il fatto che oggi inizia la primavera e quindi anche le belle giornate. Almeno in teoria.

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