Sanremo multato per quelle scarpe ridicole di John Travolta

L'Agcom conferma la multa alla Rai per la partecipazione di John Travolta a Sanremo. Le sue scarpe hanno scatenato il panico.
5 mesi fa
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sanremo

I retroscena dei grandi show sono spesso simpatici e divertenti, ma a volte nascondono invece non poche insidie. Sanremo sarà certamente ricco di avvenimenti particolari che si svolgono dietro le quinte, così come di simpatici eventi che rappresentano delle fortuite coincidenze. Naturalmente, non manca il cattivo gusto, come ad esempio le scarpe di John Travolta considerate ridicole dal web e che si trasformarono quasi in un meme. Ma il cattivo gusto può essere multato? Ovviamente la risposta è no, e la multa comminata dall’Agcom ha motivi ben più fondati.

Scarpe galeotte durante il balletto

Dal ballo di Pulp Fiction a quello del Qua Qua, insomma, dalle stelle alle stalle. Tutta Italia ha deriso la partecipazione di John Travolta a Sanremo, prendendosela ovviamente con Amadeus per aver fatto cadere così in basso la grande star statunitense. A conti fatti, però, la brutta figura la fa l’Italia intera, ancora ancorata a un’immagine stereotipata dell’attore. Nell’immaginario comune dell’italiano medio, infatti, John Travolta è essenzialmente un attore ballerino, poiché protagonista agli esordi di film musicali come Grease e La Febbre del Sabato Sera. Poco importa se poi subito dopo ha fatto vedere di essere un grande attore drammatico, oltre che un ottimo action man e un bravo interprete della commedia brillante.

Ma cosa c’entrano le scarpe di Sanremo? Secondo molti telespettatori quelle calzature sportive così bianche sotto un abito elegante erano semplicemente un cazzotto negli occhi. La multa però non è scattata certamente per mancanza di eleganza, bensì per pubblicità occulta. L’Agcom ha quindi sanzionato la Rai perché l’intera partecipazione di Travolta è stata sostanzialmente una grossa marchetta a favore di U-Power, il marchio delle scarpe. Sulla nota si legge che la multa di 206 mila euro è scattata a causa di una “violazione delle disposizioni relative alla corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari durante la 74a edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo”.

Sanremo multato per le scarpe di John Travolta

Ricapitoliamo, Travolta si presenta con scarpe poco in linea con il look generale, cosa che fa appunto saltare subito all’occhio le calzature indossate.

La sua partecipazione inoltre si sintetizza soprattutto in balletti, quindi le scarpe sono spesso inquadrate anche in primo piano. Il tutto mentre in prima fila siede sorridente Franco Uzzeni, patron di U-Power. Insomma, l’Agcom non ci ha messo molto a fare due più due e comminare una bella sanzione a mamma Rai per pubblicità occulta. Nella nota rilasciata si legge ancora:

“Un episodio di estrema gravità, in quanto l’esposizione del prodotto è avvenuta nel corso del principale programma televisivo della Rai, in termini di audience e durante l’esibizione di un ospite di chiara fama internazionale, con notevoli effetti pregiudizievoli a danno dei telespettatori”.

Parliamo quindi di un episodio che è stato visto davvero di cattivo occhio da parte dell’autorità e che per questo motivo si è scelto di sanzionare con una multa venti volte maggiore al minimo possibile. Del resto, parliamo di un artista internazionale che ha scatenato poi sul web non pochi meme, come dicevamo all’inizio. Naturalmente, non sappiamo quando la Rai abbia incassato per questa sua marchetta nei confronti di U-Power, ma si spera che con la gestione di Carlo Conti dal prossimo anno questi episodi poco lusinghieri (non è il primo caso di pubblicità occulta a Sanremo) possano terminare.

Riassumendo…

  • Rai multata per aver fatto indossare scarpe U-Power a John Travolta;
  • la sanzione è stata di 206 mila euro, una multa 20 volte più grande del minimo possibile;
  • la multa è scattata per pubblicità occulta a Sanremo.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017 nella sezione News, si occupa di redazione articoli per il web sin dal 2010.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia, si spera, potrà mai replicare.

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