Rottamazione quinquies, tutte le novità della sanatoria

Quali sono le ultime novità sulla rottamazione quinquies? a che punto siamo e come funzionerà la nuova sanatoria?
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2 settimane fa
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rottamazione quinquies
Foto © Investireoggi

Non è una cosa semplice da portare a compimento, e al momento non ci sono ancora certezze. Tuttavia, per quanto riguarda la rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali, ovvero la nuova sanatoria tanto attesa, non mancano le novità.

Prima di tutto, va detto che la sanatoria è attualmente solo una proposta di legge, che la Lega ha deciso di depositare al Senato. Si tratta, dunque, di un provvedimento che attende ancora di essere discusso.

Già in fase di presentazione, la proposta aveva incontrato diversi ostacoli, rendendone impossibile l’approvazione immediata. Nonostante ciò, i promotori ne hanno sempre sostenuto la validità, ritenendola la soluzione ideale per risolvere le difficoltà fiscali di moltissimi contribuenti.

Una misura che, nelle intenzioni, andrebbe ben oltre il concordato biennale preventivo per le Partite IVA, giudicato da molti un autentico fallimento o quasi.

Gli ostacoli, tuttavia, offrono anche l’opportunità di osservare la questione da un’altra prospettiva. Proprio alla luce delle difficoltà nel varare un provvedimento di questo tipo, la situazione potrebbe evolversi fino all’eventuale approvazione definitiva.

Novità in arrivo, quindi?

Rottamazione quinquies: tutte le novità della sanatoria

La rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali rappresenta la quinta versione di una sanatoria che da anni accompagna i contribuenti italiani. L’ultima, la rottamazione quater, ha recentemente visto scadere la riapertura dei termini per chi era decaduto.

Ma quali sono le difficoltà legate alla nuova rottamazione quinquies? Innanzitutto, ci sono resistenze ideologiche, con le opposizioni che, come spesso accade, considerano simili provvedimenti come un favoritismo nei confronti dei grandi evasori.

Anche all’interno della stessa maggioranza di governo non mancano però gli scettici.

La ragione principale riguarda le coperture finanziarie: un provvedimento di questo tipo richiede risorse, e offrendo sconti e dilazioni il gettito effettivo per lo Stato sarebbe notevolmente ridotto rispetto a quanto previsto in teoria.

Da non sottovalutare i tanti vantaggi della rottamazione quinquies, non solo per i contribuenti

Deve essere comunque sottolineato che la misura, a lungo termine, potrebbe generare vantaggi anche per le casse pubbliche, stimolando molti contribuenti a regolarizzare la propria posizione fiscale.

Si tratta spesso di soggetti che, senza la possibilità di una sanatoria, rimarrebbero indebitati per molti anni. Inoltre, ogni intervento che prevede agevolazioni fiscali contribuisce a ridurre il magazzino degli insoluti dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione: una massa enorme di cartelle difficilmente recuperabili e costosa da gestire.

Una misura ancora da limare: ecco le ultime e le ipotesi più probabili

Resta il fatto che si tratta di un provvedimento molto complesso da realizzare. Secondo una valutazione realistica, servirà ancora tempo per arrivare a una versione definitiva e approvata. I passaggi parlamentari non sono ancora cominciati, ed è dunque difficile ipotizzare un avvio imminente della sanatoria.

È più probabile che la questione sia ripresa a fine anno, in concomitanza con la Legge di Bilancio e il consueto decreto fiscale collegato. Sarà allora, eventualmente, che la rottamazione quinquies potrebbe trovare spazio.

Le differenze rispetto alla rottamazione precedente sono numerose, e probabilmente proprio queste rappresentano un ulteriore ostacolo all’approvazione.

Cosa cambia dalla rottamazione quater alla rottamazione quinquies per le cartelle esattoriali

La nuova sanatoria si presenta nettamente migliorata rispetto alla precedente, per diversi motivi. In primo luogo, estende il termine di iscrizione a ruolo dei debiti rottamabili al 31 dicembre 2023 (contro il 30 giugno 2022 della rottamazione quater).

Inoltre, è previsto che le rate diventino mensili (anziché trimestrali), e che il numero complessivo delle rate passi da 18 a 120: ben 10 anni di dilazione. È stata anche ipotizzata la possibilità di saltare fino a 8 rate, anche non consecutive, prima di incorrere nella decadenza.

Si tratta di una maggiore flessibilità, se confrontata con la rottamazione quater, che prevede la decadenza automatica già in caso di una sola rata non pagata, oltre i cinque giorni di tolleranza successivi alla scadenza.

Su questo punto, però, permangono dubbi concreti: è plausibile infatti che, alla fine, la dilazione si riduca. Ipotizzare un taglio a 60 rate complessive, quindi a 5 anni, non è un’ipotesi così remota.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

2 Comments

  1. Bisogna aiutare le persone che hanno una rateizzazione de contributi pensionistici e che sono in pensione da più anni e devono affrontare tante difficoltà.Queste persone sono costretti a lavorare e versare contributi che non servono a nulla visto l’età solo cassa per l’INPS e difficoltà serie per noi

  2. Buongiorno, voi come rivista dovreste fare da portavoce affinché venga almeno abolita la .legge , a dur poco vergognosa,che chi decade dalle rateazioni post luglio 2022 non abbia alcuna possibilità di rientrare anche pagando le rate arretrate. Semplicemente inaudito. Grazie saluti Claudio

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