Allarme rosso per alcuni prodotti alimentari venduti al supermercato come farina, olio non d’oliva e zucchero a causa dello stop delle esportazioni dai paesi dell’Est Europa. La guerra costerà cara anche perché con il caro benzina sciopereranno pescherecci ed autotrasportatori.

Allarme prodotti al supermercato a rischio aumento

A causa del conflitto tra Russia e Ucraina molti prodotti dell’agroalimentare venduti al supermercato aumenteranno ancora o potrebbero mancare. L’Assitol ovvero l’Associazione Italiana dell’Industria Olearia avverte infatti che entro la fine del mese le scorte dell’olio estratto dai semi si girasole potrebbero arrivare a zero.

Ciò è molto grave perché molti prodotti sono processati con olio di semi di girasole come i biscotti, le conserve, le salse, le fritture, i condimenti, i sughi e in alcuni casi anche la pasta. E il 60% della produzione mondiale dell’olio di girasole proviene dalla Russia e dall’Ucraina. Ci sono poi il grano, la segale, il miglio, lo zucchero, il sale e la carne. Alleanza Coop aggiunge inoltre che si è nelle settimane cruciali per la programmazione della coltura del pomodoro da industria. E i produttori, vista la situazione, potrebbero puntare su altri prodotti quali mais, girasole, sorgo e soia che si dovranno seminare tra poco anche perché Mosca ne ha razionato l’export.
Il grano e simili, però, sono alimenti base anche per gli animali da allevamento come maiali, mucche e polli. La Coldiretti, quindi, lancia l’allarme dalla Toscana. Comunica che per colpa dei rincari e per la crisi della forniture dei mangimi esteri, gli allevatori toscani stanno razionando l’alimentazione degli animali. Il rischio è purtroppo quello di non poter più garantire l’alimentazione del bestiame.

I prodotti alimentari che più sono aumentati e che potrebbero aumentare ancora

L’Unione Nazionale Consumatori ha stilato una classifica dei prodotti alimentari che hanno registrato nell’ultimo anno il maggiore rincaro.

Esattamente da gennaio 2021 a gennaio 2022. La tabella, spiega l’associazione, è stata redatta grazie ai dati Istat ma potrebbero esserci nuovi aumenti. Ebbene al primo posto troviamo gli oli diversi da quello di oliva come di girasole con aumento del 19,9%. Al secondo posto ci sono i vegetali freschi diversi dalle patate con un rincaro del 13,5%. C’è poi il burro con un rincaro del 10,8%, la pasta con il 10% e i frutti di mare con l’8,4%. Ci sono poi la farina con l’8,4% di aumento e la frutta secca, il pesce fresco, la margarina ed i succhi di frutta con un aumento del 5% circa.
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