L’Autorità Garante per la Privacy autorizza le banche ad accedere ai conti correnti online dei clienti, al fine di tutelarlo dai rischi di truffe sulla rete. Si tratta di un placet dagli effetti dirompenti, perché d’ora in avanti l’istituto di credito è in grado di monitorare l’accesso dei clienti in rete, dando vita a un vero e proprio spionaggio, avvalendosi allo scopo di un cosiddetto “partner tecnologico”.

Tale impiego di tecnologia consente al software di rilevare comportamenti anomali in fase di navigazione.

E stiamo parlando di un monitoraggio pregnante, volendo anche invasivo, nel senso che è in grado di accorgersi se la digitazione del codice PIN o dello username avvenga più lentamente o velocemente del solito, oppure se si sta utilizzando un browser insolito, o ancora se si accede da uno smartphone, tenendolo in una posizione inconsueta.

Spionaggio bancario online biometrico

Dunque, lo spionaggio della banca sarà di tipo “biometrico”, ovvero studiando i comportamenti anche fisici del cliente in fase di navigazione. Esistono alcune limitazioni: il cliente deve essere consapevole che il suo accesso online potrà essere sottoposto a monitoraggio e dovrà autorizzarlo, dove aver letto la relativa informativa.

I dati devono essere cancellati dopo 30 giorni, oppure alla chiusura del conto o quando si rinuncia ai servizi online. Il monitoraggio delle abitudini del cliente deve essere limitato al solo tempo necessario a raccoglierne le caratteristiche essenziali, tali da contrastare le potenziali intrusioni di hacker o di terzi, evitando così le truffe online.