I buoni fruttiferi postali ordinari sono dei prodotti di investimento che hanno una durata massima di 20 anni: sono l’ideale, quindi, per chi vuole investire il proprio denaro nel lungo termine. I punti di forza? I tassi di rendimento fissi e che crescono nel tempo e nessuna spesa.

I buoni piacciono poi tanto perché sono garantiti dallo Stato Italiano e perché si può richiedere il rimborso del capitale investito in ogni momento.

Detto ciò, ecco cosa è cambiato a maggio 2020 per i risparmiatori.

I buoni ordinari per non rinunciare alla flessibilità di rimborso

Con i bfp ordinari è possibile investire il proprio denaro fino a 20 anni senza rinunciare alla flessibilità del rimborso in ogni momento contando su rendimenti fissi crescenti ed interessi che saranno però riconosciuti solo dopo 1 anno dalla sottoscrizione e poi dopo ogni bimestre.

Come comunicato, essi non avranno spese ed esattamente non ci saranno costi per la sottoscrizione, per la gestione o per il rimborso ed in più si avrà una tassazione agevolata sugli interessi del 12,50% e l’esenzione dall’imposta di successione.

Tali tipologia di buono potrà essere sottoscritta in forma cartacea e in questo caso il rimborso avverrà per intero in un’unica soluzione e in qualsiasi momento ed in forma dematerializzata. In quest’ultimo caso, si potrà richiedere il rimborso per intero in un’unica soluzione o in forma parziale per importi uguali a 50 euro e multipli di tale cifra. Ciò senza costi aggiuntivi ed in ogni momento. In merito al rimborso, ricordiamo nuovamente che solo dopo il compimento del primo anno, l’ammontare di esso sarà uguale al denaro investito (al netto di eventuali oneri fiscali) più gli interessi maturati.

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Le novità di maggio dei buoni ordinari

Vi sono grandi novità per chi vorrà sottoscrivere buoni fruttiferi postali ordinari: dall’8 maggio 2020, infatti, sono cambiati in meglio i rendimenti effettivi annui lordi alla fine di ciascun periodo di possesso, eccoli:

  • alla fine del primo anno sarà dello 0,05%,
  • al termine del secondo anno dello 0,05%,
  • al termine del terzo anno dello 0,05%
  • al termine del quarto anno dello 0,05%,
  • al termine del quinto anno dello 0,31%,
  • alla fine del sesto anno dello 0,50%,
  • alla fine del settimo anno dello 0,64%,
  • alla fine dell’ottavo dello 0,75%,
  • alla fine del nono anno dello 0,83%,
  • alla fine del decimo anno dello 0,90%,
  • al termine dell’undicesimo anno dello 0,95%,
  • al termine del dodicesimo anno dell’1%,
  • al termine del tredicesimo dell’1,04%,
  • al termine del quattordicesimo dell’1,07%,
  • al termine del quindicesimo dell’1,10%,
  • al termine del sedicesimo dell’1,12%,
  • alla fine del diciassettesimo dell’1,16%,
  • alla dine del diciottesimo dell’1,19%,
  • alla fine del diciannovesimo dell’1,22% ed infine
  • alla fine del ventesimo dell’1,25%.

Si ricorda poi che i buoni smetteranno di essere fruttiferi dal giorno dopo la scadenza e dopo 10 anni si prescriveranno.

Ecco un esempio di rendimento (mediante calcolatore del sito di Poste Italiane): se oggi sottoscrivo 10 mila euro in data 11 maggio 2040 gli interessi lordi maturati saranno 2.815,70 euro mentre la ritenuta fiscale sarà di 351,96 euro per cui il montante liquidato sarà pari a 12.463,74 euro. Tale buono andrà infine in prescrizione l’11 maggio 2050.

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