Buone notizie per i risparmiatori; il Superbonus 110%, l’incentivo più discusso degli ultimi anni, non sparirà completamente nel 2026. Il Governo ha stabilito una proroga mirata per consentire ad alcune categorie di beneficiari di continuare a usufruire della maxi detrazione. Tuttavia, non sarà più accessibile a tutti: dal 2026 resterà attivo solo per specifici casi e con requisiti ben precisi. Una misura che punta ad aiutare chi ha subito danni significativi, ma che segna un netto ridimensionamento rispetto alla fase iniziale in cui il bonus era disponibile per un numero molto più ampio di interventi edilizi. Per chi spera di risparmiare con questo incentivo, è fondamentale conoscere già ora le nuove regole e prepararsi per non perdere un’opportunità che, seppur ridotta, resta molto vantaggiosa per chi potrà beneficiarne.
Superbonus 110% nel 2026: ecco a chi sarà riservato
Il Superbonus sarà prorogato al 2026 ma esclusivamente per gli immobili situati nei territori colpiti da eventi sismici. Nello specifico, la detrazione resterà al 110% per chi ha case o edifici danneggiati dai terremoti avvenuti a partire dal 24 agosto 2016, nelle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Queste aree, già oggetto di misure straordinarie di ricostruzione, continueranno a beneficiare dell’incentivo grazie a una deroga inserita nell’ultima legge di bilancio. Per accedere alla proroga sarà indispensabile:
- dimostrare che l’immobile ha subito danni diretti a causa del sisma;
- presentare la richiesta di contributo per la ricostruzione secondo le modalità previste dalle autorità competenti;
- rispettare le scadenze fissate, a partire dal 30 marzo 2024 per le domande.
La proroga mira a garantire il completamento della ricostruzione e a sostenere economicamente i proprietari che, altrimenti, rischierebbero di non riuscire a ripristinare le proprie abitazioni.
Requisiti e modalità per ottenere il Superbonus
Chi rientra nelle zone terremotate dovrà presentare una documentazione che attesti il nesso diretto tra i danni subiti dall’immobile e l’evento sismico. La certificazione può avvenire tramite la scheda AeDES o altra documentazione ufficiale prevista. Inoltre, restano valide le modalità di fruizione già note: si potrà beneficiare del Superbonus sia tramite sconto in fattura sia attraverso la cessione del credito d’imposta, strumenti che consentono di ridurre immediatamente la spesa o monetizzare l’incentivo. È importante sottolineare che il plafond stanziato per il 2026 è limitato. Il Governo ha previsto un tetto massimo di 100 milioni di euro per coprire gli interventi agevolati: ciò significa che, una volta esaurite le risorse, non saranno accolte nuove domande.
Un’opportunità per pochi, ma ancora strategica
La proroga del Superbonus rappresenta un aiuto prezioso per chi vive nelle aree colpite dai sismi, ma segna anche la fine della fase di massimo splendore del 110%. Dal 2026 in poi, per tutti gli altri interventi edilizi saranno disponibili bonus ridotti o alternative meno vantaggiose. Chi ha i requisiti per accedere deve quindi attivarsi per tempo, consultando tecnici e professionisti qualificati per predisporre tutta la documentazione necessaria e non rischiare di restare escluso.
I punti più importanti.
- Il Superbonus 110% è prorogato fino al 31 dicembre 2026.
- Applicabile solo agli immobili danneggiati dai terremoti post 24 agosto 2016 in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
- Richiesta di contributo per la ricostruzione da presentare dal 30 marzo 2024.
- Necessaria documentazione che attesti il nesso di causalità tra danni e sisma.
- Disponibili sconto in fattura e cessione del credito.
- Plafond massimo di 100 milioni di euro per il 2026.