Cos’è il rischio “undershooting” e perché già infiamma il dibattito dentro la BCE

Dai verbali pubblicati sull'ultima riunione a giugno della Banca Centrale Europea (BCE) emerge il dibattito sul rischio "undershooting".
2 settimane fa
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Rischio undershooting per l'Eurozona?
Rischio undershooting per l'Eurozona? © Licenza Creative Commons

A un mese di distanza da ogni riunione del board, la Banca Centrale Europea (BCE) pubblica regolarmente i verbali per fornire al mercato informazioni più dettagliate circa le decisioni prese. E ieri è stata la volta della riunione di giugno, quella che ha esitato l’ottavo taglio ai tassi di interesse nell’Eurozona. C’è un termine che emerge dalla pubblicazione e che già da giorni, a dire il vero, occupava le riflessioni anche esterne dei membri di Francoforte: “undershooting”. Letteralmente, significa “scostamento verso il basso”. E’ l’opposto di “overshooting”, che si ha quando un dato scostamento avviene per eccesso.

Timori in BCE per bassa inflazione

Di cosa stiamo parlando? Dell’inflazione nell’Eurozona. A giugno è risalita al 2% dall’1,9% di maggio, centrando in pieno il target fissato dall’istituto. Tuttavia, tra alcuni governatori centrali è stato forte il dubbio che nel medio termine possa attecchire quel “undershooting”, consistente in un tasso d’inflazione inferiore all’obiettivo. Stando alle stime della stessa BCE, ciò avverrebbe nella seconda metà di quest’anno e fino a tutto il 2026, quando l’inflazione scenderebbe all’1,9%.

Ad inizio settimana, il vice-governatore della BCE, Luis de Guindos, invitava a considerare come “temporaneo” il rischio di “undershooting”. Viceversa, il collega finlandese Olli Rehn auspica che l’istituto non si autocompiaccia degli obiettivi raggiunti e apre a un nuovo taglio dei tassi. Dagli stessi verbali emerge questo pensiero: parte del board teme il disancoraggio delle aspettative d’inflazione se la crescita dei prezzi al consumo sarà inferiore al 2% per un periodo prolungato. Ad esempio, vengono citati i rinnovi contrattuali in sede di negoziato.

I salari crescerebbero di conseguenza di meno e impatterebbero al ribasso sui prezzi, finendo con il rendere strutturale quel “undershooting” temuto.

Solita battaglia tra falchi e colombe

Non è un dibattito innovativo. I “falchi” reagiscono da sempre sfoggiando ottimismo circa la capacità della BCE di centrare stabilmente il target. Le “colombe” temono il contrario. I primi hanno dalla loro – e lo hanno fatto mettere nero su bianco – il fatto che la discesa dell’inflazione in questa fase conseguirebbe all’effetto base, cioè al confronto con prezzi elevati un anno prima, così come dal calo delle quotazioni energetiche e dal rafforzamento dell’euro. Le seconde possono fare riferimento a quanto accadde prima del Covid, quando per molti anni l’inflazione nell’Eurozona restò sotto il target, pur tra tassi negativi e acquisti massicci di bond.

Il dibattito non sarà mai trasparente fino in fondo. Dai verbali deve necessariamente emergere l’ottimismo della BCE circa la capacità di centrare l’obiettivo nel medio-lungo termine. Se così non fosse, la banca centrale smentirebbe il proprio stesso operato. Prova ne è che in passato, anche in presenza di una deflazione strisciante, negli stress test somministrati alle principali banche dell’area non venne mai contemplato lo scenario deflattivo. D’altra parte è anche vero che a ingigantire il rischio di “undershooting” siano i rappresentanti più inclini a votare per un nono taglio dei tassi anche subito.

Rischio undershooting concreto con euro forte

Nei prossimi mesi sarà una battaglia tra opposte vedute sul da farsi in merito ai tassi. E avverrà, anzitutto, sul piano della comunicazione. I “falchi” minimizzeranno eventuali dati macro che negativi, le “colombe” ne approfitteranno per lanciare l’allarme. Un accordo potrebbe esservi nel caso in cui l’euro contro il dollaro superasse stabilmente la soglia di 1,20. Lo spagnolo de Guindos ha avvertito che non sarebbe un fatto positivo per l’economia nell’Eurozona che “non sta andando bene”, prospettando un possibile intervento della BCE. A quel punto, l'”undershooting” diverrebbe una minaccia concreta.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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