Nei giorni scorsi è arrivato un segnale concreto sul fronte del risarcimento agli investitori legati a SNS REAAL e SNS Bank: alcuni acquirenti hanno ottenuto indennizzi per circa 200 mila euro. Il caso, di cui abbiamo ampiamente parlato, riguarda quelle obbligazioni subordinate espropriate dalla nazionalizzazione intervenuta il 1° febbraio 2013, quando lo Stato olandese intervenne per evitare il collasso finanziario, espropriando interamente questi strumenti.
All’epoca, i bond subordinati – emessi da SNS REAAL e SNS Bank e detenuti da investitori privati e istituzionali – videro un tracollo di valore, tanto da assurgere a caso emblematico dei risparmiatori danneggiati dalla crisi e da misure governative straordinarie.
La battaglia legale culminò nel 2021, quando la Camera di commercio di Amsterdam riconobbe il diritto al risarcimento, accolto definitivamente nel 2023 dalla Corte Suprema olandese. Da lì nacque un piano di indennizzo da 804,81 milioni di euro, comprensivi di interessi.
Prima erogazione: un segnale positivo
Secondo quanto riferito, i primi pagamenti hanno già raggiunto i titolari, che hanno visto ristorarsi fino al 99% delle somme investite. Tale somma dipende dall’importo nominale e dal tipo di bond posseduto, ma resta una cifra significativa, che testimonia la concretezza del processo risarcitorio.
Ricordiamo che le domande di risarcimento erano state aperte ufficialmente tra il 15 maggio e il 25 giugno 2023; tuttavia, per chi non avesse presentato istanza entro quei termini, il rimborso resta comunque possibile.
Cosa cambia ora per l’investitore
Per chi era rimasto in attesa di un segnale, questa prima tranche offre un doppio messaggio: da una parte il riconoscimento concreto di un diritto ormai scritto nei principi europei di tutela del risparmio in caso di nazionalizzazioni, e dall’altra la fine di un lunghissimo braccio di ferro tra risparmiatori, intermediari e istituzioni.
Chi è ancora in attesa del risarcimento, o non ha partecipato nei tempi prescritti, può ancora oggi rivolgendosi a consulenti specializzati come quelli di Martingale Risk e incassare la propria quota di un fondo che si avvia verso il completo smobilizzo.
In sintesi, a quasi 12 anni dall’evento scatenante – la nazionalizzazione del 2013 – si apre ora quella che sembra essere la fase finale della vicenda SNS: i primi pagamenti concreti vengono registrati, con cifre nei cinque zeri, un segnale di giustizia per gli obbligazionisti che hanno mostrato pazienza e perseveranza.
Chiunque abbia investito in obbligazioni SNS Bank o SNS Reaal, può contattare Martingale Risk per avviare la pratica ed ottenere un rimborso delle somme perse.
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