Rimborso o debito da 730: la soglia minima che blocca i pagamenti

Il rimborso 730 rappresenta un’opportunità concreta per recuperare l’IRPEF pagata in eccesso nella dichiarazione dei redditi
4 settimane fa
3 minuti di lettura
rimborso 730
Foto © Investireoggi

Tra i principali effetti del presentare la dichiarazione redditi, vi è la possibilità di ricevere un rimborso IRPEF oppure, al contrario, dover versare una somma a titolo di imposta dovuta. Tuttavia, è importante sapere che la normativa prevede una soglia minima al di sotto della quale non si dà luogo né a rimborsi né a versamenti.

Il meccanismo coinvolge diversi attori e varia a seconda del modello dichiarativo scelto.

Le tempistiche da rispettare nel 2025

Per quanto riguarda l’anno d’imposta 2024, le scadenze da rispettare variano a seconda dello strumento utilizzato. Il termine ultimo per la trasmissione del Modello 730 è fissato al 30 settembre 2025, mentre chi opta (o è obbligato) per il Modello Redditi Persone Fisiche dovrà inviarlo entro il 31 ottobre 2025.

Entrambi i modelli consentono la liquidazione dell’imposta e l’eventuale riconoscimento di crediti a favore del contribuente.

Tipologie di dichiarazione e conseguenze fiscali

La modalità di ricezione del rimborso IRPEF – o l’obbligo di effettuare un pagamento – dipende principalmente dal tipo di modello utilizzato e dalla presenza o meno di un sostituto d’imposta. Le tre casistiche principali sono:

  • Modello 730 presentato con sostituto d’imposta;
  • Modello 730 senza sostituto d’imposta;
  • Modello Redditi PF (ex Unico).

Modello 730 con sostituto d’imposta

Chi presenta la dichiarazione tramite il Modello 730 con sostituto d’imposta ha accesso alla modalità più semplice e diretta per ottenere un rimborso 730. In questo caso, il conguaglio avviene direttamente nella busta paga o nel cedolino della pensione.

Per i lavoratori dipendenti, i rimborsi o le trattenute per imposte dovute vengono effettuati a partire dal mese di luglio, mentre per i pensionati si parte generalmente da agosto o settembre.

Il vantaggio principale è l’automatismo del processo: non occorre fare alcuna richiesta specifica, e le somme vengono accreditate o trattenute direttamente.

Modello 730 senza sostituto o Modello Redditi

Chi, invece, utilizza il Modello 730 senza sostituto d’imposta o compila il Modello Redditi Persone Fisiche, non potendo contare su un soggetto che effettui le operazioni di conguaglio, riceve il rimborso IRPEF direttamente dall’Agenzia delle Entrate. In questo caso, il contribuente deve comunicare all’Agenzia Entrate un codice IBAN valido affinché l’importo venga erogato tramite bonifico bancario. Laddove l’IBAN non sia registrato, l’Amministrazione Finanziaria può procedere all’emissione di un assegno vidimato, che verrà recapitato al domicilio fiscale del contribuente.

In caso contrario, se dalla dichiarazione emerge un saldo negativo, il pagamento dell’imposta avviene mediante Modello F24, secondo le scadenze previste.

Soglia di rilevanza per rimborsi e versamenti

Un elemento spesso trascurato, ma di grande importanza pratica, riguarda la soglia minima oltre la quale possono essere effettuati rimborsi o richiesti pagamenti. Le istruzioni ministeriali relative al Modello 730 per l’anno 2025 confermano quanto già previsto negli anni precedenti: non si procede a rimborsi o riscossioni per importi pari o inferiori a 12 euro, per ciascuna imposta o addizionale.

Questa soglia rappresenta una misura di semplificazione, utile a evitare movimentazioni marginali di denaro che graverebbero inutilmente sul sistema amministrativo.

È tuttavia importante comprendere bene come si applica nel dettaglio.

Esempi pratici per comprendere la soglia

Caso 1: Credito IRPEF di 10 euro e debito per addizionale regionale di 20 euro

In questa situazione, nonostante il contribuente abbia un credito IRPEF, l’importo è inferiore a 12 euro e dunque non è restituito. Il debito per l’addizionale regionale, invece, è superiore alla soglia e quindi deve essere regolarmente versato.

Caso 2: Due crediti inferiori alla soglia

Supponendo che il credito IRPEF ammonti a 9 euro e quello relativo all’addizionale regionale sia di 11 euro, entrambi non raggiungono la soglia minima. Di conseguenza, nessun rimborso sarà effettuato.

Caso 3: Credito IRPEF sopra soglia e debito addizionale sotto soglia

Nel caso in cui il credito IRPEF sia di 21 euro e il debito per addizionale regionale sia di 11 euro, il contribuente riceverà soltanto il rimborso IRPEF, mentre il debito per l’addizionale non sarà richiesto, in quanto al di sotto della soglia.

Questi esempi evidenziano come la soglia di 12 euro sia valutata singolarmente per ogni imposta o addizionale. Non è quindi possibile compensare importi superiori e inferiori tra loro per eludere la regola.

Considerazioni finali

L’ottenimento di un rimborso 730 è una delle principali motivazioni che spingono i contribuenti ad adempiere tempestivamente agli obblighi dichiarativi. Tuttavia, è fondamentale conoscere nel dettaglio le regole che disciplinano modalità, tempi e limiti di erogazione.

Per chi beneficia di un sostituto d’imposta, il sistema è altamente automatizzato e privo di complicazioni. Al contrario, chi non ha questa possibilità dovrà gestire direttamente la comunicazione con l’Agenzia delle Entrate, soprattutto per quanto riguarda l’invio del codice IBAN o l’utilizzo del Modello F24.

La soglia dei 12 euro, infine, pur rappresentando una semplificazione, richiede attenzione: ignorarla può portare ad aspettative errate, come attendere un rimborso che in realtà non sarà mai liquidato per motivi di importo.

La conoscenza dettagliata di questi meccanismi consente di affrontare con maggiore consapevolezza la campagna fiscale, evitando errori e ottimizzando la gestione delle proprie risorse economiche. Per ogni dubbio o caso specifico, è sempre consigliabile il confronto con un professionista del settore.

Riassumendo

  • Le scadenze 2025 sono il 30 settembre per il 730 e 31 ottobre per Redditi.
  • Il rimborso 730 avviene in busta paga o cedolino se c’è un sostituto d’imposta.
  • Senza sostituto, il rimborso IRPEF arriva dall’Agenzia Entrate via bonifico o assegno.
  • I debiti emersi devono essere pagati con Modello F24 entro le scadenze previste.
  • Nessun rimborso o pagamento se l’importo è pari o inferiore a 12 euro.
  • La soglia minima si applica separatamente a ogni imposta o addizionale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

dichiarazione imposta soggiorno
Articolo precedente

Imposta soggiorno, in scadenza la dichiarazione annuale: al 30 giugno per evitare sanzioni

Pensioni 2026
Articolo seguente

Pensioni di vecchiaia e anticipate: meno soldi e requisiti più alti, da quando e perché