Riforma pensioni 2025 e riforma Fornero, come cambiano le pensioni

Come superare la riforma Fornero con una nuova riforma delle pensioni. Ma al momento sembra che forse tutto peggiorerebbe.
43
3 mesi fa
3 minuti di lettura
pensioni riforma fornero
Foto © Licenza Creative Commons

La riforma delle pensioni è un argomento cruciale nell’attuale fase di lavoro sulla manovra finanziaria del governo. È un tema di grande interesse pubblico, perché basta menzionare la riforma delle pensioni per catturare l’attenzione di molti. Tutto parte dal fatto che l’ultima vera riforma delle pensioni in Italia è quella Fornero, introdotta nel 2012. Da quell’anno, il sistema previdenziale ha subito profondi cambiamenti. Molti criticano la riforma Fornero, sostenendo che abbia danneggiato i lavoratori spostando in avanti i requisiti per il pensionamento.

Altri, invece, ritengono che fosse necessaria per garantire la sostenibilità del sistema, seppure con molte difficoltà.

Come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Tuttavia, è chiaro che la riforma Fornero ha bisogno di essere superata, poiché sono passati oltre dieci anni dalla sua introduzione e i tempi sono cambiati. Ma come si sta valutando di modificare questa riforma?

Cosa ha cambiato la riforma Fornero sulle pensioni

Vediamo innanzitutto come funzionava il sistema pensionistico prima e come funziona dopo l’entrata in vigore della riforma Fornero. Nel 2012, con il Decreto “Salva Italia” del governo tecnico guidato da Mario Monti, la riforma Fornero ha cambiato le regole del pensionamento. Prima di questa riforma, si poteva andare in pensione con 40 anni di contributi, senza limiti di età, attraverso le pensioni di anzianità. In alternativa, si poteva accedere con 35 anni di contributi e 60 anni di età, completando la quota 96. Le donne potevano andare in pensione di vecchiaia a 60 anni con 20 anni di contributi, mentre gli uomini a 65 anni.

Dal 2012, con l’introduzione del meccanismo delle aspettative di vita, l’età pensionabile è progressivamente aumentata, arrivando a 67 anni per le pensioni di vecchiaia con 20 anni di contributi, senza distinzione tra uomini e donne. Le pensioni di anzianità sono state sostituite dalle pensioni anticipate ordinarie, che oggi richiedono 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, con una finestra di 3 mesi per l’erogazione del trattamento.

La quota 96, nel frattempo, è stata abolita.

Cosa è successo dal 2012 a oggi dopo la riforma Fornero

Negli anni successivi, sono state introdotte una serie di misure temporanee, spesso destinate a pochi lavoratori e valide solo per periodi limitati, come la quota 102 (valida per un anno) e la quota 100 (valida per un triennio). Altre misure, come l’Ape sociale e Opzione Donna, sono state introdotte a carattere sperimentale, soggette a conferme annuali. Tuttavia, nessuna di queste misure ha veramente superato la riforma Fornero. Infatti, si discute sul fatto che, se misure come Ape sociale, quota 103 e Opzione Donna dovessero cessare definitivamente, nel 2025 il sistema pensionistico tornerebbe interamente alla riforma Fornero introdotta dal governo Monti.

Riforma pensioni 2025 e riforma Fornero: come cambieranno le pensioni

Si sta quindi discutendo su come riformare il sistema pensionistico. Per molti lavoratori, la soluzione ideale sarebbe ridurre i requisiti di accesso alle pensioni previsti dalla legge Fornero. Alcuni auspicano un ritorno al passato, con il ripristino della quota 96. Altri propongono una quota 41 per tutti, senza tagli, vincoli o penalizzazioni, riportando le pensioni anticipate a regole simili a quelle delle pensioni di anzianità con 40 anni di contributi.

Altri ancora vorrebbero introdurre una certa flessibilità in uscita, permettendo ai lavoratori di andare in pensione a 62 o 63 anni, una volta raggiunti i 20 anni di contributi. Tuttavia, mentre i contribuenti si concentrano sui requisiti di pensionamento, il governo deve valutare la sostenibilità delle misure, soprattutto alla luce dei vincoli imposti da Bruxelles, che nel 2025 diventeranno ancora più stringenti.

Cosa bolle in pentola: come il governo intende operare

In materia di riforma delle pensioni si stanno avanzando numerose proposte, idee e ipotesi. Tuttavia, superare la riforma Fornero con una nuova riforma rischia di peggiorare la situazione anziché migliorarla.

Prendiamo l’esempio della quota 41 per tutti, che potrebbe essere accompagnata da un ricalcolo contributivo della prestazione, limitando così il numero dei beneficiari. Molti lavoratori potrebbero infatti rinunciare alla pensione anticipata con quota 41, poiché il calcolo contributivo ridurrebbe l’importo della pensione. Inoltre, introducendo il requisito di almeno 12 mesi di contributi prima dei 19 anni di età, si ridurrebbe ulteriormente la platea dei beneficiari.

Si sta discutendo anche di un possibile inasprimento delle finestre per le pensioni anticipate ordinarie, che potrebbero passare da 3 a 7 mesi. Questo significherebbe che gli uomini con 42 anni e 10 mesi di contributi e le donne con 41 anni e 10 mesi dovrebbero attendere 7 mesi, invece di 3, per ricevere il primo rateo di pensione.

Altre novità in cantiere: siamo sicuri che siano migliori?

Un’altra ipotesi riguarda l’introduzione di una flessibilità in uscita a partire dai 64 anni, con un taglio lineare dell’assegno del 3% per ogni anno di anticipo rispetto ai 67 anni. Inoltre, si parla di una pensione minima di circa 800 euro (1,5 volte l’assegno sociale), accessibile solo con almeno 25 anni di contributi, anziché 20. Anche questa sarebbe un’ulteriore restrizione.

In definitiva, le ipotesi attualmente in discussione rischiano di rappresentare un ennesimo inasprimento dei requisiti pensionistici. Superare la riforma Fornero potrebbe portare a una nuova riforma persino più severa. Le proposte di collegare le pensioni anticipate a una previdenza complementare, che non tutti sfruttano, potrebbero avere effetti limitati. Inoltre, non tutti i lavoratori sono disposti a destinare il proprio TFR a un fondo pensionistico complementare, come sembra essere nelle intenzioni del governo.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

43 Comments

  1. Si parla sempre delle pensioni minime ma quei lavoratori che per il governo sono fantasmi , come la mia compagna, che con 42 anni di contributi fatti in prevalenza in fabbrica ,settore jeans,come operaia, prende 700.00 euro.
    Pensate quando ci sono le rivalutazioni annue, che goduria.Che vergogna.

  2. Buonasera, leggo tale articolo fatto molto bene, che traduce le possibilità di andare in pensione con questo governo. Si parla tanto di superamento della Fornero ma io parlerei di peggioramento, perché si assiste ad un passaggio al sistema contributivo che ammazza le pensioni di chi con la Fornero andava con il sistema misto, le finestre per la anticipata erano di tre mesi , ora si parla di allungarle. La Fornero con le poche risorse aveva fatto una giusta riforma dura ma giusta. La ratio di ognuna delle nuove opportunità (quota 103, quota 41 la stessa
    Anticipata con allungamento delle finestre) risponde alla logica di allungare il brodo e fare lavorare la gente sempre di più per differire il momento della pensione, perché non ci sono soldi. Balza agli occhi la disparità delle pensioni ricche dei parlamentari con pochi anni di legislatura, rispetto ai tanti anni di lavoro delle persone normali con pensioni depredate dal sistema contributivo. Pertanto speriamo resti almeno la legge Fornero, perché superarla?

    • Una ingiustizia per la quale nemmeno si vergognano tanto e lo avete visto tutti, nessuno ha protestato! Suggerimenti ? Posso amichevolmente augurarvi una dipartita rapida e indolore. Che altro ? Secondo voi il nostro è un paese che cura il welfare ?

    • Secondo me il grande problema pensionistico italiano è che si usano le risorse delle pensioni per il walfare. Nessuno vuole scindere i due capitoli di spesa, per poi andare in TV e dire che la spesa pensionistica italiana è la più alta del mondo. E poi facessero lavorare la gente che vive di sussidi e che la maggior parte lavora in nero.

  3. Sè la smettessero di sperperare i soldi dei cittadini, se riducessero i loro stipendi e pensioni d’oro, i vitalizi e tutte le boiate che fanno non ci sarebbero problemi per noi comuni mortali. Se non danno lavoro serio ai giovani, e non con contratti di due tre mesi che fanno ridere, e questo si può fare collocando in pensione chi ne ha diritto e credo che 40 anni di lavoro siano il giusto per ritirarsi dal lavoro, non può esserci crescita economica ed aumento della natalità. Come fanno i giovani a mettere su famiglia senza una certezza economica? E fino a quando ci sono gli anziani ad occupare i posti è logico che per loro non ci sia spazio. Ma se così non fosse, quanto sarebbe migliore l’economia generale? Se hanno un lavoro fanno figli, mettono su famiglia e spendono di più. Ma il disegno del Governo, secondo me, è quello di allungare i tempi per le pensioni affinché quando si arriva ad averne diritto, dura ben poco, perché saremo vecchi rincoglioniti pronti per il cimitero. In realtà è questo quello che vogliono. Hanno cominciato con i vaccinivdel Covid e finiscono di fare piazza pulita allungando i tempi per andare in pensione. Ma che andassero a @@@@.

    • Sei uno dei pochi ad avere le idee chiare. Amichevolmente ti dico di fare attenzione poiché chi comprende le cose è colui che soffre più a lungo rispetto a tutti questi privilegiati peraltro inetti e mostruosi che abbiamo.

    • È vergognoso, è tutto creato appositamente per far crescere la povertà, la disparità del paese. Non c’è parte politica che si interessi ai comuni mortali, ormai siamo torchiati da tasse, trattenute, aumenti incontrollati e loro continuano con un tenore di vita e lavoro (si fa per dire) da milionari. La colpa è soprattutto nostra, pensate a come la Francia ha fatto opposizione scendendo per strada per mesi, lottando per non far aumentare l’età pensionabile a 64 anni. Noi ci lamentiamo quotidianamente, sopravviviamo, a volte, senza dignità, ma non facciamo mai nulla per far sentire la voce del disagio. Scendiamo in piazza per i diritti umani e delle disuguaglianze, per le guerre, per il clima e per tutto quello che succede nel mondo, poi per il nostro paese e noi noi stessi non facciamo mai una vera protesta. Dov’è l’unità e la voce del popolo italiano? Dove sono le lotte che organizziamo contro le ingiustizie che crea qualunque classe politica che sale al governo? Niente, non c’è nessuno che agisca e cerchi di trainare il paese a protestare per dei diritti di dignità. Sappiamo solo lamentarci…

    • Fin dal primo giorno in cui é stata varata legge Fornero tutti i politici e tutti i partiti hanno promesso, durante la campagna elettorale, che avrebbero abolito la suddetta legge. In realtà non lo ha fatto nessuno lo squallore della nostra classe politica. Spero che presto siano i giovani ad interessarsi e innamorarsi della politica, che siano direttamente loro a costruire il futuro dell’Italia, e non gli attuali amministratori che non sono dei falliti é grazie alla elevata quantità di denaro pubblico che dispongono e sperperano

  4. Per l’ennesima volta promesse elettorali non mantenute e quindi stiamo assistendo al solito teatrino all’italiana Fornero si/no,a mio avviso sarebbe meglio lasciare tutto com’è senza penalizzazioni perché dopo aver lavorato per più di 40 anni mi rode un po’ essere pure penalizzato NB per Salvini fai solo promesse elettorali e questa è la cosa più meschina che può fare un essere umano tra l’altro voi politici in generale ci siete abituati a giocare sulla pelle dei deboli.l

    • Ma che devo dire, perché i politici prendono vitalizi , pensioni d’oro , e noi comuni mortali pensioni da fame non va bene tutto questo.

  5. Dopo 42 anni e 10 mesi è un diritto sacrosanto andare in pensione senza penalizzazioni.
    come sarebbe un diritto anche dopo 41 anni per tutti senza paletti.
    Tutte le altre opzioni che ho letto,peggiorano la situazione attuale,privilegiando chi ha lavorato di meno, è una vergogna..

  6. No comment…tanto chi è al governo e decide x gli altri non si alza alle 6 del mattino x prendere i mezzi andare al lavoro tornare a casa pulire gestire i figli cucinare…insomma tutte cose x i comuni mortali sono la routine. Peccato che a 60 anni le forze non sono più quelle di 50 0 40. Si è stanchi ….ma le persone che decidono quando mandarci in pensione non sanno come le famiglie comuni vivono e che sacrifici fanno x riuscire a stare dietro a tutto . Avessi la donna delle pulizie potessi andare fuori a cena spesso x non dovere cucinare e poi pulire.. ma anche avere un po di tempo libero …..NO A NOI NON È CONCESSO DOBBIAMO LAVORARE ANCHE SE IL CERVELLO ED IL CORPO DA CENNI DI CEDIMENTO. quando raggiungi finalmente l ambito traguardo ti accorgi che non hai più le forze x fare niente…e ben presto passi a miglior vita! Tutti i contributi versati facendoti un mazzo che la metà basta….spariscono…ne godrà qualcun altro al tuo posto.
    Vorrei sapere i nostri politici a che ora si alzano al mattino…quante ore effettive fanno di lavoro…??
    Prendono i mezzi pubblici???

    • Cara lettrice,
      Sarebbe una battaglia persa!
      Ciò che dice è il frutto del vero misto a decenni d’ obbligo.
      Se riesce non se ne curi. Vada in biblioteca quando sarà ” libera” e inizi a leggere…pian piano un po’ alla volta di tutto !
      Sarà libera dentro ! Non soffra per questi nostri bastardi che si avvicendano in Parlamento. Pensi a lei stessa alle persone che ama. Si prenda un cagnolino in difficoltà e legga , passeggi e continui a respirare libera. La abbraccio forte. Gianluca

  7. Continuiamo ad dire che l’aspettativa di vita si è allungata. Ma stiamo creando un problema per l’economia.
    1 Non mandano le persone in pensione a 60 anni. Ma 67 creiamo delle aziende non
    Più competitive
    2 Non facciamo un cambio generazionale per competere in un futuro.
    3 Non si può certo licenziare persone di 50 anni su . Che per la pensione ,devono aspettare 17 anni.
    4 Costi di tenere persone così tanto al lavoro diventano esonerati per aziende e stato.
    Ha 50 anni inizia la parte della vita terminale, ciò e da 50-100.
    Ma in questo arco di tempo le persone iniziano ,perdere la vista,non sentire,problemi allo stomaco problemi alla testa, problemi alle gambe, problemi ai piedi. Ondate di calore freddo.
    (In Estate non uscite per il calore dai 50 in su,per andare lavorare si).
    4 Non c’è un controllo che verifica se un lavoratore fa quello che è scritto nel contratto. Tante Ditte mettono come impiegato, operatore.
    Ma svolgono lavori usuranti riconosciuti dallo stato. Ma non possono dimostralo perché nelle ditte o aziende sono inquadrati diversamente.oppure svolgono un lavoro diverso.
    5 Alla sanità costa lavoratore che si fa male o fa male ad altri lavoratori per via dell’età.
    6 Abbiamo un Inps del medio evo. Tutto il servizio elettrico deve passare in quote all’INPS, anche l’acqua,la telefonia.in modo di avere in troiti per garantire pensioni. Per andare in pensione con 40 anni di contributi. Otre sono troppi e meno sono pochi. E il raggiunto dei 60 anni.sempre avendo per fisso 40 anni di contributi. per tutti gli italiani. Dal 2025 obbligatorio un fondo pensione privato su fondo Inps o privato.Qualsiasi lavoro svolto abbiamo superato brillantemente legge fornero.

  8. Se non si risolve il prioritario problema della base contributiva, ovvero del numero di lavoratori attivi che versano i contributi necessari a finanziare la spesa INPS per pensioni (esclusa la spesa per assistenza, che non puo che restare a carico della fiscalità generale), favorendo la regolarizzazione dei migranti affinché lavorino in regola, atteso l’andamento demografico negativo, si continuerà a parlare all’infinito di possibili riforme delle pensioni …….
    Alzare l’età, ridurre l’importo della pensione ….. fino a quando e fino a quanto può essere la soluzione ?
    Già ora la prospettiva è che i giovani che stanno entrando nel mondo del lavoro potranno andare in pensione non prima dei 70 anni …..
    Dove si vuole arrivare di questo passo? Ad abrogare le pensioni pubbliche? Per ritornare indietro a oltre un secolo fa quando la previdenza, fondata sul principio della solidarietà, non esisteva?

  9. Io penso che prima di stabilire l’anzianità contributiva bisogna distinguere:OPERAI E IMPIEGATI.Gli operai , tutti senza distinzioni,svolgono un lavoro usurante,logorante,spesso a roschio di infortuni ealattie profesdionali. 40 anni di lavoro sono più che sufficienti!Senza penalizzazioni! Comunque per incrementare i consumi e la natalità,basta bonus e assistenzialismo,bisogna mandare la gente in pensione e liberare i posti di lavoro!

  10. Ma io vorrei dire a questi politici e grandi cervelloni che hanno studiato….ma lo sapete che le forze non aumentano con l aumentare dell età ma sono inversamente proporzionali?20 anni fa a 44 anni un po’ correvo a lavoro ma oggi a quasi 64 mi devono spingere!!!!

  11. Esistono solo diritti acquisiti ed intoccabili per la nostra classe politica.
    Il vitalizio e gli appannaggi del ruolo sono uno stato inderogabile…per loro
    La colpa è nostra, subiamo sempre passivamente le decisioni anzi le vessazioni che ci impongono.
    Lavoriamo per più di 40 anni, versiamo contributi ovvero accantoniamo i nostri soldi, il frutto di un lavoro e poi non possiamo disporre di ciò che ci appartiene.
    Non siamo noi che abbiamo sperperato ed utilizzato male i fondi accantonati per fini pensionistici. La nostra classe politica ha operato negli anni in modo incosciente ed utilizzato le casse INPS come salvadanaio per tamponare  diverse emergenze.
    Ma noi non siamo francesi….quindi non scenderemo mai in piazza per rivendicare ciò che ci appartiene…ciò che rappresenta un diritto sacrosanto ed acquisito

  12. Siamo alle solite, si specula su chi per anni ha fatto sacrifici, siamo in Italia…..
    Dopo aver pagato tasse per 40 anni o più in pensione non ci vai, e quando ci andrai avrai una pensione così misera che non potrai fare nemmeno una vita sociale dignitosa
    Nel frattempo, noi veri lavoratori, si continua a mantenere una marea di politici inutili, banche, pensioni d’oro, vitalizi a chi fa politica senza aver fare nulla, etc etc
    Basterebbe dividere tutto questo in parti uguali
    per rendere possibile una pensione decorosa per tutti e in tempi accettabili
    Fate un mese, non un anno, un solo mese di lavoro e sacrificio di un cittadino comune , se ne avete il coraggio e la dignità di provare, poi potete parlare, forse, miei cari e inutili politici italiani

  13. Cari signori e ora di svegliarsi bisogna attuare una seria protesta non e possibile fare pagare anni di malapolitica a chi e prossimo alla pensione avendo lavorato per più di 40 anni e oltre i sindacati non esistono più, muti come pesci non trattano più non fanno più gli interessi dei lavoratori e allora fuori gli attributi sveglia per tutti andiamo a Roma a riprenderci quello che ci hanno ingiustamente rubato.

  14. Buonasera
    Penso che il destino dei contributi versati sia per una percentuale molto bassa deviati al sistema pensionistico.
    Prego i signori del governo di smettere di divulgare la notizia che le pensioni non possono essere più sostenibile. I lavoratori hanno bisogno di una dignità mensile che non sia pensata sempre minimamente e a danno dei più indifesi .
    Scusate se mi sono permesso
    Saluti Riccardo

  15. Il problema è che l’Inps ha troppe pensioni appese con pochi o senza contributi, come la politica che con pochi anni di versamenti prendono vitalizi e pensioni da favola, pensioni sociali con zero versamenti, pensioni d’invalidita intendo quelle non dal lavoro ma quelle che pagava il Ministero dell’interno, redditi di cittadinanza o simili, assistenze di ogni genere e tanto altro che neanche si sa, e poi dicono che l’Inps è al collasso. Si capisce che non può garantire per tutti, su 100 lavoratori che versano 300 prendono senza aver versato poco o mai nulla. E dunque aiutare va bene, ma che li prendessero da un’altra parte i soldi per aiutare queste persone e tenere il fondo Inps solo ed eslusivamente per i lavoratori cioè quelli che hanno versato, allora si che basterebbero e poteremmo andare in pensione a 40 o 41 anni di contributi senza tante storie. Se così non sta bene, che facessero scegliere da quando sei giovane Inps o assicurazione privata, perché io questa possibilità non lo avuta, infatti non avevo la minima idea di come sarebbero andate le cose e dopo 41 anni di versamenti e che versamenti, mi dicono che devo andare in pensione molto più tardi perché per me al momento non ci sono i soldi. E dove gli hanno messi tutti i miei 41 anni di versamenti? E poi le anche le direttive che fanno apparire arrivino da Bruxelles mascherano l’incompetenza, e voi ci credete? È facile dire facciamoli lavorare di più, tanto….

    • Al di là di tutto, non le sembrano comunque tanti 40 anni di lavoro, per chi ha iniziato a 30 dopo un percorso di studi? Lei ce li vede, ad esempio, gli infermieri a 70 anni in corsia….con 3 paia di occhiali diversi, forza muscolare zero , riflessi rallentati e capacità cognitiva scaduta? Io non vedo l’esperienza in un 70enne in corsia ma tanta pena per chi gli capita di assistere.

      • Sono un infermiera di 54 anni e concordo pienamente,dopo 30 anni di turni in corsia diventa sempre più pesante e faticoso assistere le persone malate

  16. non ce la faccio + a lavorare anzi non ce la facciamo più tutti .sono 39 anni che lavoro in fabbrica ho le mani tutte le articolazioni che mi fanno male .lo stesso di tutti i giorni di alzarsi presto poi ritorni da lavoro cucina fai i servizi la giornata passa senza riposarsi a arriva il giorno dopo e così x i prossimi giorni mesi e anni..vorrei vedere voi politici fate questa vita qua se le cose peggirassete riguardo gli anni pensionati la gente è stanca 😫 non ce la fa + succederà .qualcosa è le donne sono stanche dovrebbero andare in pensione molto ma molto prima dei 60 anni! la vita è 1 sola capitolo?

  17. Se fossimo un popolo che ha memoria li manderemmo a casa con un bel calcio nel sedere. E anche in questo caso la sinistra non è da meno a boiate e privilegi. Chi è all’ opposizione ha sempre la soluzione, poi, una volta al governo, non trova mai modo di fare ciò che aveva promesso. Sono troppo vecchia per andare via dall’ Italia, ma che schifo!!!!

  18. È evidente l’intento di tassare i redditi da lavoro dipendente ( che non può evadere) e poi non restituire nulla. Un modo diverso per comunicare la fine del sistema pensionistico. Mi chiedo chi ha oltre 50 anni e una invalidità all’80%, disoccupato, di cosa dovrebbe vivere in attesa dei 67 anni ( attuali). Le categorie protette sono fumo negli occhi, nessun datore di lavoro tiene in conto l’invalidità o l’handicap. Dal diversamente abile si pretende ciò che fanno gli altri e si sfrutta la detrazione fiscale. Ho notato che i patronati non sono proattivi nella ricerca di soluzioni per il contribuente. Forse hanno ricevuto disposizione di non incentivare domande di assegno pensionistico? So solo che in Italia e solo in Italia esiste questa deriva dove ciascuno deve trovare il modo di sopravvivere come può e se malato o…fatto ammalare, deve sperare in un veloce trapasso. In questo senso però gli aiuti arrivano: vaccini gratuiti per tutti.

  19. Ormai è chiaro, stanno facendo di tutto per limitare le aspettative di vita..non allungarla.Dopo essere arrivati a 70 anni,”sempre se si ci arrivi” e aver la versato più di 40 e oltre anni di contributi, quanta vita gli rimane mediamente ad un lavoratore?
    Cari signori, a mio parere, sono tutte cose studiate a tavolino, per ridurre drasticamente le possibilità di vita del lavoratore e non pagare la sudata pensione che per tanti anni abbiamo versato. Sono una massa di ladri e ipocriti.

  20. E’ vergognoso che si spacci l’uscita dal lavoro, per esempio a 65 anni come una concessione caritatevole e oltrettutto decurartare l’assegno del 6% o 9%…mia moglie e’ una donna che ha avuto 2 figli e dopo averli cresciuti i primi anni si e’ affacciata al mondo del lavoro. Oggi dopo circa 10 anni di contributi di pesante e complesso lavoro di assistenza alle persone e circa 20 anni in ospedale, con quasi 64 anni di eta’, gli di dice che, in ipotesi di riforma, se vuol andare in pensione deve lasciare allo stato un cospiquo obolo. Le risorse servono allo stato in armamenti per le guerre che il popolo italiano non vuole?

  21. Posso sultanto dire ,che dopo i 60, per noi,donne comuni ,e difficilissimo gestire lavori di casa,figli che ancora non sono sistemati,lavoro.Le forze ci abbandonano molto prima,che non a 40 -50 anni.Che tristezza…

  22. Vergogna!!! dopo 42anni di lavoro prendere una pensione da fame giusto chi ha una casa di proprietà riesce a vivere con qualcosa risparmiato negli anni ….ci ridassero tutto cio che abbiamo versato altro che pensione d’oro! Pensano solo ad innalzare l’età e diminuire le pensioni ma i versamenti aumentano sempre i NS politici alcuni hanno detto che non riescono a vivere con 9.000 € al mese pensate un po’!

  23. Con 34 anni di lavoro con uno stipendio di € 1.600 al mese mi ritrovo con una misera pensione di € 1.100 con un marito a cui, andando io in pensione, hanno tolto la pensione sociale, visto che siamo persone oneste e nn abbiamo fatto la separazione come hanno fatto tutti gli italiani. Sig.ra Fornero si vergogni xche’ nn ha tolto i vitalizi e quanto altro ai politici?

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Trasferimento Tfr, alle donne conviene meno
Articolo precedente

Trasferimento del Tfr al fondo pensione con il silenzio-assenso, perché alle donne conviene di meno

Bond Unicredit retail
Articolo seguente

Obbligazioni Unicredit AT1 cedola 6,50%, ecco come funzionano e i risultati del collocamento