Reddito di cittadinanza verso l’abolizione? Difficile la convivenza con il salario minimo e il taglio del cuneo fiscale

Per il reddito di cittadinanza si va forse verso l'abolizione? La domanda è d'obbligo in quanto, in termini di risorse, potrebbe essere davvero difficile la convivenza non solo con il salario minimo. Vediamo perché nel dettaglio.
3 anni fa
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Da oggi pagano il reddito di cittadinanza ma la ricarica di luglio rischia di saltare in questi casi
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Per il reddito di cittadinanza si va forse verso l’abolizione? La domanda è d’obbligo in quanto, in termini di risorse, potrebbe essere davvero difficile la convivenza non solo con il salario minimo. Ma anche con l’ipotesi di ridurre il costo del lavoro attraverso il taglio del cuneo fiscale.

Nessuna scusa sul salario minimo, ma è chiaro che la coperta è corta. E se magari a livello politico per il reddito di cittadinanza non si va verso l’abolizione, in quanto c’è l’opposizione dell’M5S, è chiaro che non si può varare di tutto e di più.

Dato che ci vogliono le coperture finanziarie.

Reddito di cittadinanza verso l’abolizione? Difficile la convivenza con il salario minimo e il taglio del cuneo fiscale

Al riguardo, infatti, anche se per il reddito di cittadinanza non si va verso l’abolizione, il Governo da oltre sei mesi a questa parte ha stanziato risorse ingenti. A partire da quelle legate a calmierare i costi di luce e gas per le famiglie e per le imprese.

In più, è davvero difficile la convivenza con il salario minimo e il taglio del cuneo fiscale. Anche se per il reddito di cittadinanza non si va verso l’abolizione. In quanto non c’è la quadra tra le forze politiche che sostengono la maggioranza di Governo. Quello guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi.

Quali sono tutti i dossier sul tavolo del Governo italiano

Dall’improbabile reddito di cittadinanza verso l’abolizione, al taglio del cuneo fiscale, in realtà sul tavolo i dossier per il Governo italiano sono davvero tanti. Visto che, tra gli altri, non c’è solo il salario minimo. Basti pensare alla riforma delle pensioni che al momento è al palo. Dato che dall’inizio della guerra in Ucraina il Governo ed i Sindacati non sono più tornati a sedersi al tavolo.

Proprio sulla revisione strutturale della previdenza pubblica.

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