Pensione anticipata per laureati: ma conviene davvero?

La pensione anticipata per laureati conviene davvero oppure no? Ecco come funziona e tutto quello che c'è da sapere in merito.
4 settimane fa
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Pensione anticipata laureati
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Conviene la pensione anticipata per laureati? Come canta Antonello Venditti con il brano Sotto il segno dei pesci: “E Giovanni è un ingegnere che lavora in una radio. Ha bruciato la sua laurea, vive solo di parole, ma tutto quel che cerca e che vuole è solamente amore ed unità per noi”.

Parole che raccontano appieno il disincanto di una generazione che aveva creduto in ideali forti, salvo poi ritrovarsi in bilico tra sogni giovanili e realtà lavorative sempre più precarie.

Una situazione che rappresenta molti laureati di ieri e di oggi, che dopo aver investito anni nello studio, con la speranza di costruirsi un futuro stabile, si ritrovano spesso a fare i conti con un mondo del lavoro che non mantiene le promesse.

Uno stato di incertezza che si riversa anche sul futuro pensionistico, che porta a chiedersi se la pensione anticipata per laureati sia un’opportunità concreta oppure una mera illusione ben mascherata.

Riscatto della laurea ai fini pensionistici: come funziona

Grazie al riscatto della laurea è possibile trasformare gli anni dell’università in contributi. Stabilire a priori quanto costi tale misura non è possibile, poiché risulta alquanto differente da caso a caso. Sostanzialmente, interesserà sapere, esistono due modalità di calcolo, ovvero riscatto ordinario e agevolato. Nel riscatto ordinario il costo dipende da quando sono stati svolti gli anni di studio.

In particolare, se si tratta di periodi anteriori al 1996, si applica il sistema retributivo e il costo viene determinato con il metodo della riserva matematica. Quest’ultimo tiene conto di fattori come età del richiedente, anzianità contributiva e differenza attesa nella pensione. Per periodi posteriori al 1996, invece, si usa il sistema contributivo. In questo caso il calcolo avviene con il metodo a percentuale, applicando l’aliquota contributiva alla retribuzione percepita nei 12 mesi meno remoti rispetto alla domanda.

Il riscatto agevolato, introdotto nel 2019, prevede invece un costo fisso annuo, pari a circa 6.120 euro, per ogni anno da riscattare, calcolato sulla base del minimale contributivo INPS per artigiani e commercianti e dell’aliquota FPLD in vigore nell’anno della domanda. Questa modalità può risultare fino al 70% più conveniente rispetto al riscatto ordinario, ma è valida solo per periodi che rientrano nel sistema contributivo. Tuttavia, anche per anni di studio precedenti il 1996, è possibile accedere al riscatto agevolato optando per il calcolo interamente contributivo della pensione.

I chiarimenti dell’Inps

Per capire meglio come funziona il riscatto della laurea, l’Inps ipotizza il caso di un soggetto che voglia riscattare quattro anni di laurea e che abbia presentato domanda di riscatto presso il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti il 31 gennaio 2025. Considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a 32.170 euro, l’importo da pagare per riscattare quattro anni è pari a 42.464,4 euro.

A tal proposito viene ricordato che l’articolo 20, comma 6, del decreto-legge numero 4 del 28 gennaio 2019, convertito con modificazioni dalla legge 26/2019, ha introdotto il riscatto di laurea cosiddetto agevolato. Quest’ultimo è valido per i periodi che si collochino nel sistema contributivo.

Ebbene, considerano che l’onere è determinato sul minimale degli artigiani e commercianti vigente nell’anno in corso e tenendo conto dell’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente, nel medesimo periodo, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti:

“l’importo retributivo di riferimento è rapportato al periodo oggetto di riscatto ed è attribuito temporalmente e proporzionalmente ai periodi medesimi. Il contributo è rivalutato secondo le regole del sistema contributivo, con riferimento alla data della domanda. Per il 2025 il reddito minimo annuo da prendere in considerazione ai fini del calcolo del contributo IVS dovuto dagli artigiani e dai commercianti è pari a 18.555 euro. A questo importo va applicata l’aliquota del 33%. Quindi, per le domande presentate nel corso del 2025, il costo per riscattare un anno di corso è pari a 6.123,15 euro“.

Pensione anticipata per laureati: ma conviene davvero?

Stabilire a priori se sia conveniente o meno riscattare la laurea non è possibile. Questo perché bisogna prendere in considerazioni le varie situazioni personali e valutare, di conseguenza, i relativi pro e contro. In linea generale è possibile affermare che se l’obiettivo principale è quello di aumentare l’importo dell’assegno pensionistico, allora nella maggior parte dei casi si tratta di un’operazione non particolarmente favorevole. Questo perché dovranno trascorrere molti anni prima di poter ripagare quanto investito.

Il discorso cambia se il riscatto viene utilizzato per anticipare l’accesso alla pensione e il lavoratore sia vicino a maturare i requisiti minimi. In questi casi, infatti, riscattare può aiutare a dire prima addio al mondo del lavoro. Il tutto a fronte di un esborso economico rilevante, ma considerato accettabile in cambio di una migliore qualità della vita. È comunque sbagliato pensare che riscattare la laurea consenta sempre di andare in pensione prima.

Se, ad esempio, un lavoratore ha solo 20 anni di contributi, aggiungere cinque anni di laurea non basta comunque ad accedere alla pensione anticipata. Tale misura, attualmente, richiede requisiti ben precisi, come 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne nel regime ordinario.

L’importanza di scegliere con consapevolezza

Prima di prendere qualsiasi tipo di decisione si consiglia di analizzare bene la propria situazione.

In particolare è bene volgere un occhio di riguardo alla propria posizione assicurativa, proiezione di carriera, età, reddito e aspettative di vita lavorativa e pensionistica. Il riscatto della laurea, d’altronde, non è una scorciatoia né quantomeno un rimedio universale. È uno strumento utile, ma non sempre conveniente.

Può rappresentare una buona strategia per chi è vicino alla pensione e desidera uscire prima dal mondo del lavoro. Ma rischia di essere una spesa inutile o sproporzionata per chi lo fa solo per aumentare la pensione futura. In caso di dubbi è opportuno rivolgersi a un consulente previdenziale qualificato per ottenere maggiori informazioni in merito. E scegliere la strada giusta da seguire in base alle proprie esigenze personali.

Veronica Caliandro

In InvestireOggi.it dal 2022 si occupa di articoli e approfondimenti nella sezione Fisco. E’ Giornalista pubblicista.
Laureata in Economia Aziendale, collabora con numerose riviste anche su argomenti di economia e attualità. Ha lavorato nel settore del marketing e della comunicazione diretta, svolgendo anche attività di tutoraggio.

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