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Oggi: 05 Dic, 2025

PEC amministratori entro dicembre 2025: Assonime chiarisce ruoli e scelte possibili

Mentre il Ministero proroga al 31 dicembre 2025 l’obbligo PEC amministratori, Assonime chiarisce alcuni dubbi
5 mesi fa
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Foto © Investireoggi

Il 25 giugno 2025 segna una data importante per gli amministratori di società, in quanto il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ufficialmente prorogato al 31 dicembre 2025 il termine entro il quale comunicare al Registro delle imprese il proprio indirizzo PEC.

La decisione si inserisce in un contesto normativo e interpretativo che, negli ultimi giorni, ha generato diverse perplessità tra gli operatori economici e gli addetti ai lavori.

PEC amministratori: la proroga del termine non risolve il caos

Il rinvio ufficiale dell’obbligo PEC amministratori è stato annunciato tramite una nota ministeriale, che contrasta l’interpretazione di Unioncamere. Quest’ultima, infatti, aveva chiarito che il precedente termine del 30 giugno 2025 non poteva essere considerato perentorio.

E che eventuali inadempimenti non avrebbero comportato l’applicazione di sanzioni.

Il Ministero, invece, ha ribadito anche la validità delle indicazioni operative già fornite in una precedente comunicazione datata 12 marzo 2025. E che il predetto termine del 30 giugno passa al 31 dicembre. Dunque, il caos PEC amministratori sussiste ancora.

Il nuovo obbligo introdotto dalla Legge di bilancio 2025

La disposizione  che impone agli amministratori di società di comunicare il proprio “domicilio digitale” al Registro delle imprese, ricordiamo, è contenuta nella Legge di bilancio 2025. Più precisamente all’articolo 1, comma 860 della legge n. 207/2024. L’obiettivo è quello di rafforzare le modalità ufficiali di interazione tra amministratori e Pubblica amministrazione, privilegiando uno strumento tecnologico capace di garantire tracciabilità, certezza della trasmissione e riconoscibilità del mittente.

Il concetto di “domicilio digitale” fa riferimento alla casella di posta elettronica certificata (PEC) personale dell’amministratore, la quale va distinta dalla PEC aziendale dell’impresa stessa. Tale indirizzo rappresenta il canale ufficiale attraverso cui le autorità possono comunicare con i soggetti investiti di incarichi gestionali.

La posizione di Assonime: un’analisi tecnico-giuridica

In concomitanza con l’annuncio ministeriale, Assonime ha pubblicato la circolare n. 15/2025, un documento di approfondimento intitolato “L’obbligo di comunicazione al Registro delle imprese della PEC degli amministratori”. La circolare si propone di fare chiarezza su diversi punti critici sollevati dalla nuova normativa.

Assonime sottolinea innanzitutto come l’obbligo sia direttamente collegato alla carica sociale rivestita: l’indirizzo PEC comunicato deve essere funzionale allo svolgimento dell’incarico e pertinente alla responsabilità dell’amministratore. Di conseguenza, il domicilio digitale non dovrebbe essere utilizzato per finalità estranee alla sfera societaria, ma esclusivamente per le comunicazioni istituzionali inerenti il ruolo esercitato.

Scelte operative e margini di libertà

Un primo interrogativo di natura applicativa riguarda la possibilità per l’amministratore di scegliere liberamente quale PEC indicare. È legittimo comunicare l’indirizzo PEC personale? Oppure è consentito indicare la PEC della società presso cui si ricopre la carica?

Secondo un’interpretazione sistematica, condivisa anche da Unioncamere, l’amministratore gode di una certa discrezionalità nella scelta del domicilio digitale, potendo indicare anche l’indirizzo PEC dell’ente in cui svolge la funzione, purché tale canale garantisca l’effettiva ricezione delle comunicazioni che lo riguardano. In altre parole, ciò che rileva è che la PEC comunicata sia funzionale all’adempimento dell’obbligo e alla corretta instaurazione del rapporto formale con il Registro delle imprese.

Questa flessibilità, tuttavia, non deve sfociare in un uso indistinto o poco trasparente dell’indirizzo comunicato, poiché resta ferma la responsabilità dell’amministratore di assicurare la continuità e l’efficacia delle comunicazioni ricevute su tale canale.

PEC amministratori: il caso di quelli già in carica

Ulteriori chiarimenti si rendono necessari per coloro che, alla data del 1° gennaio 2025, risultavano già iscritti nel Registro delle imprese come amministratori. La norma, infatti, non stabilisce un termine esplicito entro il quale tali soggetti debbano adeguarsi all’obbligo. Si tratta quindi di un obbligo di aggiornamento delle informazioni già presenti nei registri camerali, ma privo di una scadenza formale.

Tuttavia, in un’ottica di corretta gestione dei dati e di rispetto delle finalità normative, è consigliabile procedere quanto prima alla regolarizzazione, anche alla luce del fatto che il termine del 31 dicembre 2025 è stato confermato come data di riferimento per il completamento degli adempimenti.

L’importanza strategica della PEC amministratori

L’adozione di una PEC specificamente riferita all’amministratore segna un passo ulteriore verso la digitalizzazione dei rapporti istituzionali. Questa innovazione si inserisce nel più ampio processo di modernizzazione del sistema imprenditoriale italiano, dove l’identità digitale e la tracciabilità delle comunicazioni assumono un ruolo sempre più centrale.

Con la PEC amministratori, si rafforza la responsabilizzazione dei soggetti gestionali, garantendo un canale univoco per l’invio di comunicazioni formali, notifiche e provvedimenti. Si tratta, dunque, non solo di un adempimento formale, ma di un tassello importante nella costruzione di un sistema aziendale trasparente, ordinato e in linea con gli standard europei in materia di comunicazione digitale.

Riassumendo

  • Il termine per comunicare la PEC amministratori è prorogato al 31 dicembre 2025.
  • L’obbligo nasce dalla Legge di bilancio 2025 per rafforzare la comunicazione digitale.
  • Assonime chiarisce che la PEC deve riferirsi solo alla carica sociale ricoperta.
  • L’amministratore può scegliere la PEC, anche quella della società, se idonea.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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