Pagamenti elettronici, Italia guarda al modello del Portogallo: l’esempio di Lisbona per aumentare il gettito Iva

Tale sistema è stato introdotto nel 2013 e ha permesso al Portogallo di aumentare il gettito dell'Iva del 13%.
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5 anni fa
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Oltre al green new deal e al taglio del cuneo fiscale, la Nota di aggiornamento del Def contiene anche le misure volte a favorire i pagamenti elettronici a partire dal prossimo anno. Non è un segreto che il nuovo governo M5S-Pd consideri l’aumento dell’utilizzo della moneta elettronica un valore fondamentale per la lotta all’evasione fiscale e per vedere così crescere il gettito derivante dall’Iva. In un approfondimento a cura del giornalista Riccardo Liguori, l’Agi sottolinea come l’Italia guardi al modello del Portogallo.

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L’esempio del Portogallo

Nel Paese che ha per capitale Lisbona, la richiesta della fattura elettronica consente di avere una detrazione pari al 15% dell’importo corrisposto. Il valore della detrazione viene poi messo a credito nell’anno successivo, al momento della dichiarazione dei redditi. Tale sistema è stato introdotto nel 2013 e ha permesso alla nazione portoghese di aumentare il gettito dell’Iva del 13%. Non bisogna dimenticare che non si tratterebbe di una novità assoluta nemmeno per l’Italia, che negli ultimi anni ha concesso detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica delle abitazioni e per i pagamenti relativi alla ristrutturazione edilizia.

La ricetta del nuovo ministro all’Economia

Roberto Gualtieri sta studiando la formula del cashback, come vi abbiamo annunciato in un precedente articolo. L’idea è semplice: chi paga con bancomat e carte di credito riceverà poi sotto forma di rimborso una piccola percentuale dell’importo speso. Così come avviene in Portogallo, lo sconto fiscale sarebbe a carico dello Stato e verrebbe saldato in occasione della dichiarazione dei redditi. Oltre ad aiutare l’aumento del gettito dell’Iva, favorire i pagamenti elettronici significherebbe anche contrastare in maniera più efficace le mafie e il riciclaggio. Per incentivare l’utilizzo della moneta elettronica, il governo starebbe pensando di eliminare le commissioni per gli esercenti e di introdurre sanzioni contro coloro che non attivano il Pos e/o non accettano pagamenti con bancomat e carte di credito.

Sicuramente maggiori dettagli emergeranno prossimamente.

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