Ora l’INPS vuole vederci chiaro su questo requisito del reddito di cittadinanza: pioggia di cancellazioni e restituzioni

L’INPS ha aggiornato il modello di presentazione delle domande per richiedere il reddito di cittadinanza
2 anni fa
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reddito di cittadinanza
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Per tentare di risolvere alcune delle criticità del reddito di cittadinanza, negli ultimi tempi si sono susseguite una serie di modifiche che sono andate in senso restrittivo. Si pensi, ad esempio, alla cosiddetta norma spazza divani o al limite di proposte di lavoro rifiutabili che con la legge di bilancio 2022 è passato da tre a due.

Modifiche, quest’ultime, che hanno il chiaro compito di incentivare i percettori di reddito di cittadinanza ad accettare una nuova proposta di lavoro.

Tra i più grandi problemi di questo strumento, infatti, c’è la difficoltà di far incrociare la domanda e l’offerta di lavoro, per non parlare di tutte quelle vicende che riguardano i furbetti che percepiscono il sussidio impropriamente.

Anche al fine di limitare queste vicende, l’INPS ha aggiornato il modello di presentazione delle domande per richiedere il reddito di cittadinanza. Le modifiche sono state rese necessarie a seguito della nuova normativa istituita con la legge di bilancio 2022, che ha modificato le regole sui controlli dei richiedenti con condanne penali.

Adesso, l’INPS vuole vederci chiaro su questo requisito e potrebbero scattare una pioggia di cancellazioni e restituzioni. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Reddito di Cittadinanza, ecco il nuovo requisito e i rischi per chi percepisce il sussidio indebitamente

Come già detto in apertura, l’INPS ha appena comunicato l’aggiornamento delle domande per richiedere il reddito di cittadinanza. Le modifiche sono state rese necessarie a seguito della nuova normativa istituita con la legge di bilancio 2022, la quale ha modificato le regole relative ai controlli sui richiedenti con condanne penali individuate dal decreto-legge del 28 gennaio 2019.

Alla condanna in via definitiva per tali reati, “consegue di diritto l’immediata revoca del beneficio con efficacia retroattiva e il beneficiario è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente percepito. La revoca è disposta dall’INPS ai sensi del comma 10.

Il beneficio non può essere nuovamente richiesto prima che siano decorsi dieci anni dalla condanna”.

Ricordiamo che per i soggetti che percepiscono indebitamente il reddito di cittadinanza scatta il blocco del sussidio e la restituzione delle somme percepite.

Il falso o la dichiarazione mendace sono punibili con:

  • sanzione;
  • perdita del beneficio;
  • in alcuni casi, reclusione da due a sei anni.

Infine, l’omessa dichiarazione della condizione reddituale e patrimoniale può portare a delle conseguenze abbastanza gravi. Anche in questo caso sarà disposta la revoca del sussidio. Mentre, nei casi più gravi si può arrivare anche alla reclusione da uno a tre anni.

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