Ieri, Unicredit ha lanciato il primo bond senior preferred benchmark “callable” sul mercato bancario europeo. Si tratta di obbligazioni a 6 anni e che potranno essere rimborsate anticipatamente dopo 5 anni. L’importo collocato è stato di 1,25 miliardi di euro, a fronte dei quali sono stati raccolti ordini per 4,3 miliardi. L’ottima accoglienza tra i 300 investitori istituzionali ha consentito alla banca italiana di abbassare dai +185/190 sopra il tasso “midswap” della “guidance” iniziale a +155 il rendimento offerto. Il titolo reca cedola dell’1,25% ed è stato emesso a un prezzo di 99,663.

 Il 90% della domanda è arrivata dall’estero, ossia principalmente da Francia (24%), Regno Unito (24%) e Germania-Austria (11%).

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Il bond non è subordinato e nella scala di sicurezza per l’investitore offre maggiori garanzie, trattandosi di un titolo senior, cioè che avrebbe la precedenza in fase di rimborso, nel caso di “bail-in”, rispetto non solo alle azioni, ma anche al debito non garantito o “unsecured”.

Al termine del quinto anno, possono accadere due cose: che la banca richiami il bond e lo rimborsi in anticipo, oppure che il rimborso anticipato non avvenga. In questo secondo caso, Unicredit riconoscerà per l’ultimo anno fino alla scadenza una cedola pari all’Euribor a 3 mesi + uno spread di 155 punti base. Allo stato attuale, ciò equivarrebbe a corrispondere all’obbligazionista un tasso cedolare dell’1,23%.

Quale rendimento?

Ipotizziamo che il rimborso anticipato non avvenga. Quale sarà il rendimento alla scadenza delle obbligazioni Unicredit? Dipende ovviamente dal livello dell’Euribor tra 5 anni. Supponiamo che questo rimanga ai livelli attuali. In definitiva, il rendimento medio annuo al giugno 2025 sarà stato dell’1,26%. Se, invece, l’Euribor salisse a zero, il tasso cedolare nell’ultimo anno sarebbe dell’1,55% e il rendimento medio si attesterebbe nell’intero periodo all’1,304%. Si consideri che oggi investire in un BTp a 6 anni rende circa l’1,52%, per cui il bond di Unicredit appena emesso si mostra perlopiù una scommessa degli istituzionali sull’Euribor.

In effetti, questi viaggiava in area 5% prima della crisi finanziaria, per cui il potenziale al rialzo sarebbe elevato, mentre un’ulteriore discesa da qui al 2024 appare remota e, comunque, sarebbe limitata.

Perché Unicredit ha emesso un bond in dollari così costoso?

Il rating del bond è pari a “Baa1” per Moody’s e “BBB” per Fitch e Standard & Poor’s. Unicredit ha ricoperto il ruolo di Sole Book Runner e Lead Manager, mentre ABN Amro, Barclays, BBVA, Commerzbank e Natixis hanno funto da Joint Lead Managers.

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