In settimana, Aeroporti di Roma (AdR) ha collocato sul mercato con successo obbligazioni sostenibili per 500 milioni di euro. Gli ordini sono arrivati a 2,7 miliardi, più che quintuplicando l’importo offerto. L’operazione è stata riservata a favore degli investitori istituzionali ed è stata curata da Barclays, Goldman Sachs, IMI Intesa, Mediobanca, Société Générale e Unicredit in qualità di Joint Bookrunners. A queste si aggiungono Credit Agricole e BofA Merrill Lynch come “Structuring Banks”.

Le obbligazioni sostenibili o, per meglio dire, legate alla sostenibilità ambientale sono debito emesso da una società o un governo con l’obiettivo di contribuire al taglio delle emissioni inquinanti.

E gli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino hanno ottenuto la più alta certificazione del settore in Europa, cioè la “Airport Carbon Accreditation 4+”.

Il settore europeo si è posto l’obiettivo di azzerare le emissioni inquinanti entro il 2050, ma Aeroporti di Roma lo ha anticipato al 2030. E le obbligazioni sostenibili appena emesse sono legate a Key Performance Indicator. Essi sono controllati dalla stessa società con riferimento a Scope 1 e Scope 2, nonché da terzi con riferimento allo Scopo 3. I primi due obiettivi prevedono l’azzeramento delle emissioni inquinanti entro il 2030, attraverso la costruzione di due impianti fotovoltaici per un totale di 60 MW, l’elettrificazione della flotta veicoli e la conversione della centrale di cogenerazione, oggi alimentata da carbon fossile.

Obbligazioni sostenibili AdR, le condizioni

Quanto al terzo obiettivo, si tratta di tagliare del 10% le emissioni di CO2 per passeggero entro il 2030 e legato all’accesso in aeroporto. Come? Con l’installazione tra l’altro di 500 colonnine di ricarica per le auto e potenziando il trasporto ferroviario in aeroporto. Ed entro il 2024, la società metterà a disposizione delle compagnie aeree carburante sostenibile, in grado di ridurre le emissioni inquinanti tra il 60% e l’80%.

Venendo alle condizioni economiche offerte, le obbligazioni sostenibili di AdR con scadenza 30 luglio 2031 hanno cedola dell’1,75% e sono state prezzate in fase di collocamento a 98,839 centesimi.

Pertanto, il rendimento effettivo alla scadenza è stato dell’1,875%. Inoltre, la cedola sarà innalzata di 25 punti base a partire dal 2028, nel caso di mancato raggiungimento di uno o più target indicati nel prospetto informativo. La tecnica è molto diffusa tra gli emittenti sostenibili ed è volta a garantire il mercato sull’intenzione seria di perseguire gli obiettivi dichiarati.

Queste obbligazioni sostenibili risentono chiaramente di tutti i rischi e le opportunità che il mercato esibisce in questa fase. Anzitutto, espone l’investitore al rischio di credito, a sua volta dipendente dalla congiuntura dei flussi dei passeggeri. In un periodo di pandemia come nell’ultimo anno, il crollo dei voli aerei ha impattato molto negativamente sul business. E si consideri che AdR paga anche lo scotto di essere quasi interamente controllata da Atlantia, la holding della famiglia Benetton in lotta con lo stato italiano sul caso Autostrade per l’Italia. D’altra parte, la ripresa globale con il ritorno alla normalità rende queste obbligazioni sostenibili molto allettanti. Si consideri che il Tesoro sulla medesima scadenza offre meno della metà. E al netto degli eventuali step up.

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