Investire in obbligazioni subordinate? Per carità! In Italia media e stampa hanno dipinto il diavolo più brutto di quanto sembra e oggi investire in obbligazioni subordinate, soprattutto bancarie, sembra diventato più rischioso che lanciarsi da un aereo senza paracadute. La realtà, però, quella raccontata dagli analisti e dagli esperti è ben diversa. Questo non significa che non vi siano rischi, poiché – come noto – gli obblighi sui bond subordinati, in caso di insolvenza da parte dell’emittente, vengono soddisfatti in subordine a tutte le altre obbligazioni.

E si rischia di perdere tutto. Come avvenuto per Popolare Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti. E ciò indipendentemente dall’entrata in vigore della recente normativa sul bail in bancario che non ha fatto altro che alimentare preoccupazioni sul mercato. Col risultato che i rendimenti di molti bond bancari che fino a un anno fa erano considerati “normali” per loro natura o in linea con i tassi di mercato, sono letteralmente esplosi. Come per quelli del Monte dei Paschi di Siena che sfiorano mediamente il 20% o quelli emessi da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, con rendimenti a doppia cifra.

Obbligazioni subordinate Banca Mps

Stando alle valutazioni sui coefficienti patrimoniali della Bce per le banche italiane, sembra che la situazione sia sotto controllo (Mps a parte che ha già deliberato un aumento di capitale). Eppure c’è chi dice che il mercato ha sempre ragione e i bond subordinati bancari sono da evitare. Fra i vari sostenitori di questa teoria ci sono i gestori di fondi, interessati a far si che gli investimenti si spostino maggiormente verso porti sicuri, anche se con interessi quasi nulli, affinchè i risparmiatori vengano tosati per bene fra commissioni e costi di gestione più o meno occulti. Ma torniamo al rischio che il mercato mostra su questa categoria di bond. La domanda che un investitore si deve porre, nello specifico sui titoli obbligazionari delle banche italiane più a rischio è questa: “quante probabilità ci sono che l’emittente diventi insolvente”? Ebbene, chi conosce a fondo la situazione sa che in Italia il sistema bancario è sempre stato tutelato più che in altri paesi.

Il caso di Banca Mps è emblematico: la banca senese è di fatto insolvente da anni, ma la si tiene artificialmente in vita a colpi di aumenti di capitale. Non ultimo quello che si sta mettendo insieme per 5 miliardi di euro.

Gli aumenti di capitale sostengono i bond subordinati

E se questa è la linea seguita finora, difficilmente si cambierà rotta. In un modo o nell’altro le banche in crisi verranno salvate, soprattutto quelle che in passato hanno prestato capitali a imprenditori e a partiti senza adeguate garanzie. Vedi Veneto Banca e Popolare di Vicenza, salvate (anche queste) dal fondo Atlante. Qualcuno potrebbe però pensare che gli obbligazionisti subordinati saranno chiamati a concorrere al “salvataggio” di Mps in futuro, ma è un’ipotesi che trova scarso fondamento poiché il caso “pilota” delle quattro banche salvate dal governo con il default di bond subordinati per circa 300 milioni di euro ha sollevato un tal polverone a livello politico e di sistema bancario che il governo mai e poi mai si sognerà di mandare all’aria gli interessi di obbligazionisti subordinati Mps per quasi 5 miliardi di euro. Sapendo per giunta che tanti soldi sono stati raccolti tramite l’emissione di bond subordinati per finanziare più o meno direttamente le campagne elettorali.

Le 10 obbligazioni bancarie italiane più redditizie

E veniamo ai bond più redditizi. Di seguito le 10 obbligazioni bancarie in euro più attraenti del mercato italiano, quotate sul mercato EuroTLX. Tra parentesi la percentuale di rendimento a scadenza:

XS0236480322 – Banca MPS Euribor 3M +1% nov 2017 (21,13%)

XS0238916620 – Banca MPS Euribor 3M +1% gen 2018 (19,40%)

XS0336683254 – Banca Popolare di Vicenza  3M + 3,15% dic 2020 (18,24%)

XS1327514045 – Veneto Banca  9,50% dic 2025 (15,68%)

XS1300456420 –  Banca Popolare di Vicenza  9,50% set 2025 (15,46%)

IT0004241078 – Veneto Banca 3M +1,05% giu 2017 (13,98%)

XS0540544912 – Banca MPS 5,60% set 2020 (12,46%)

IT0004724214 – Banca Popolare di Vicenza ZC giu 2018 (12,43%)

XS0503326083 – Banca MPS 5,0% apr 2020 (12,32%)

IT0004781073 – Banca Popolare di Vicenza 8,5% dic 2018 (8,61%)