Mentre il Tesoro italiano piazza oggi il suo nuovo BTp€i a 10 anni, l’Unione Europea torna sul mercato con l’emissione di un nuovo green bond. E’ il primo ad essere offerto dal 2022, anche se da allora Bruxelles è stata attiva tramite riapertura di obbligazioni verdi già in circolazione. L’offerta è di 6 miliardi di euro. Dobbiamo attenderci una domanda molto elevata, come sempre accade quando di mezzo ci sono i titoli del debito comunitari. Il mandato è stato affidato a Barclays, JP Morgan, Morgan Stanley, Societe Generale e Unicredit.

La scadenza è fissata per il 4 febbraio del 2050.

Rendimento a premio sul Bund

Nei fatti, il nuovo green bond dell’Unione Europea ha una durata “benchmark” di 25 anni. E stando alle indicazioni di prezzo arrivate all’avvio del collocamento, saremmo a +82 punti base sul tasso “midswap”. Questo significa che il rendimento iniziale che ci si aspetta si attesterebbe poco sotto il 3,40%. A titolo di confronto, il Bund 2050 senza cedola offriva ieri il 2,56%. Non è una novità che le emissioni sovranazionali nell’Unione Europea siano a premio rispetto ai bond della Germania e anche a quelli della Francia.

Rating AAA e tasso medio-alto

Se la guidance fosse rispettata, dunque, dovremmo attenderci una cedola in area 3,40%. Probabile che alla fine risulterà più bassa. Per gli investitori istituzionali e individuali, una nuova opportunità per mettere a frutto il capitale a tassi interessanti e senza correre rischi considerevoli. Il green bond avrà rating tripla A, essendo emesso dall’Unione Europea, soggetto massimamente affidabile per tutte le agenzie di valutazione internazionali.

Non esiste neppure il rischio di cambio nel nostro caso. E ci sono buone probabilità che il titolo si apprezzi nel corso dei prossimi mesi e anni, per cui potremmo rivendere il green bond a quotazioni più alte. Non è una certezza, ma una prospettiva concreta con il taglio dei tassi in vista.

Ciò ci consentirebbe di disinvestire senza la necessità di dover attendere la scadenza per riappropriarci del capitale senza accusare perdite.

Green bond per finanziare la transizione energetica

Perché inserire in portafoglio il green bond europeo, quando sulla medesima scadenza l’Italia offre per il momento il 4,10%? Serve ad alzare la qualità media degli asset. Infine, la peculiarità di questa obbligazione consiste nel fatto che i proventi raccolti saranno destinati ai governi nazionali per finanziare opere nel segno della transizione energetica e della difesa dell’ambiente. Dei 750 miliardi di euro stanziati al 2026 con il Next Generation Eu, Bruxelles ha fissato al 30% le emissioni tramite i green bond. Con questo passo è già diventato il primo emittente verde al mondo.

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