Il mese scorso, il Tesoro ha raccolto altri 5,7 miliardi di euro con un secondo BTp Futura, i quali si vanno a sommare ai 6,1 miliardi attinti con il primo bond retail di luglio. In sintesi, le caratteristiche di questi bond sono le seguenti:

  • cedole step up o crescenti durante l’investimento;
  • premio fedeltà dell’1-3% corrisposto alla scadenza e agganciato al tasso di crescita del PIL;
  • collocamento riservato ai soli investitori privati (famiglie).

 

Il secondo BTp Futura ha scadenza 17 novembre 2028 (ISIN: IT0005425761).

Offre tre cedole, di cui la prima dello 0,35% per i primi 3 anni, la seconda dello 0,60% per i successivi 3 anni e la terza dell’1% per l’ultimo biennio. Il tasso d’interesse medio corrisposto è così dello 0,60625% lordo all’anno. Poiché ieri il titolo si acquistava al MOT di Borsa Italiana a quasi 101, il rendimento offerto alla scadenza risulta essere attualmente dello 0,48%, leggermente inferiore a quello iniziale e pari alla cedola media ponderata. Tuttavia, resta superiore di 13 punti base allo 0,35% del BTp di pari scadenza e con cedola fissa unica. Per contro, il mese scorso questo bond si mostrava relativamente più generoso, offrendo ben 20 punti base sopra l’allora rendimento “benchmark” a 8 anni dello 0,41%.

BTp Futura novembre 2028, il rendimento scende già allo 0,55%

Il vantaggio del BTp Futura 2030

Si faccia attenzione al fatto che il premio fedeltà non vada tenuto in considerazione, dato che potranno percepirlo solamente coloro che hanno acquistato il titolo in fase di collocamento e lo manterranno in portafoglio fino alla scadenza. Di fatto, gli acquirenti sul secondario sono esclusi.

Quanto al primo BTp Futura, esso ha scadenza 14 luglio 2030 (ISIN: IT0005415291), per cui ha durata di quasi 2 anni più lunga. Offre tre cedole anch’esso, di cui la prima per i primi 4 anni dell’1,15%, la seconda dell’1,30% per i successivi 3 anni e l’ultima dell’1,45% per l’ultimo triennio.

Il tasso d’interesse medio lordo ponderato risulta essere, quindi, dell’1,2850%. Sempre ieri, il bond si acquistava per poco più di 104, per cui il rendimento alla scadenza risultava sceso allo 0,82%. Anche in questo caso, però, parliamo di un livello di 26 punti base superiore al rendimento di pari durata del bond di riferimento con cedola fissa e unica, pari allo 0,56%. All’atto della sua emissione, però, era il “benchmark” ad offrire di più, per l’esattezza +5 punti base.

In sintesi, il BTp Futura 2028 è diventato un po’ meno relativamente conveniente, mentre il BTp Futura 2030 è diventato senz’altro più conveniente. Entrambi i titoli, come abbiamo più volte avvertito, soffrono sul secondario di una domanda più debole rispetto agli altri BTp, a causa della loro esclusione dagli acquisti della BCE, in quanto titoli con cedole step up. Per chi ha acquistato uno dei due titoli all’atto del collocamento, probabile che percepirà un premio fedeltà più alto per il BTp Futura a 10 anni, in quanto il PIL nominale al 2029 avrebbe modo di essere cresciuto di più rispetto al 2020, che non il PIL 2027 che funge da parametro di riferimento per il BTp Futura a 8 anni. E più lenta la ripresa, maggiore si rivelerà il vantaggio del decennale.

BTp Futura, ecco il possibile impatto del nuovo lockdown sul premio fedeltà

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