Giovedì 13 luglio, il Ministero di economia e finanze ha incassato 1,25 miliardi di euro su un totale di 10 miliardi grazie all’emissione della dodicesima tranche del BTp 1 settembre 2049 (ISIN: IT0005363111). Questo bond esordì sul mercato sovrano italiano agli inizi del 2019, quando divenne il nuovo “benchmark” a 30 anni. Gli ordini sono stati abbondanti: 2,21 miliardi. Il rapporto di copertura si è così attestato a 1,77. Un successo che si può spiegare con le caratteristiche del titolo. Esso offre una cedola lorda annuale del 3,85%. Quattro anni e mezzo fa, quando fu emessa la prima tranche, si trattò di un tasso di interesse relativamente elevato per le condizioni di mercato del tempo.

In effetti, il Bund a 30 anni allora rendeva intorno allo 0,80%. Pertanto, l’emissione avvenne a premio di oltre 300 punti base o 3% rispetto alla scadenza tedesca.

Invece, la distanza tra il BTp a 30 anni e il suo omologo in Germania risulta essere oggi intorno al 2%. E dire che le condizioni di mercato siano oggi complessivamente più avverse. La Banca Centrale Europea (BCE) continua ad alzare i tassi di interesse, ha appena cessato del tutto i riacquisti di bond con il Quantitative Easing e le banche dell’Eurozona stanno restituendole i prestiti ottenuti a tassi negativi con le aste T-Ltro per 2.100 miliardi di euro. Il fatto è che nei primi mesi del 2019 la tensione politica tra Italia e Commissione europea era altissima, a causa dei dissidi sui conti pubblici sotto il primo governo Conte.

BTp 2049, potenzialità con ripresa bond

Detto diversamente, quella crisi dello spread fu sostanzialmente “auto-inflitta”. Tornando al BTp 2049, il suo successo in asta si deve senz’altro all’alta cedola, unitamente al rendimento esitato del 4,45%. Infatti, l’emissione è avvenuta ad un prezzo di 91,52 centesimi. Questo significa che la cedola lorda effettiva, cioè rapportata proprio al prezzo, vale il 4,21% all’anno. Essa incide, quindi, per il 95% del rendimento complessivo.

In altre parole, la quasi totalità del rendimento proviene dalla cedola riscossa di semestre in semestre. Solo una quota minima è legata alla plusvalenza che l’investitore realizza alla scadenza, quando il capitale gli verrà rimborsato alla pari, cioè a 100, sopra il prezzo di acquisto. In base a questi, essa sarà del 9,3% lordo, circa l’8,1% netto.

Il BTp 2049 ha buone potenzialità di risalita del prezzo, se pensate che agli inizi del 2021 arrivò a sfiorare la quotazione di 160. Nessuno pensi, tuttavia, che tenderà nuovamente a quei livelli. Salvo accadimenti al momento del tutto imprevisti, è molto più probabile che con il tempo il prezzo si porti sopra la pari. Non sappiamo se subito. Più a lungo le banche centrali manterranno i tassi di interesse alti e più lontana la ripresa del mercato obbligazionario. A differenza di qualche mese fa, le previsioni sui primi tagli dei tassi presso le principali economie mondiali si allontanano e si affievoliscono. Un avvertimento a chi pensa di fare facili guadagni comprando bond a lunga scadenza oggi per rivenderli a prezzi più alti quanto prima.

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