Gli italiani bocciano l’autonomia differenziata e cresce l’insofferenza verso il caro affitti, e non solo per gli studenti: gli ultimi sondaggi politici elettorali Noto, oltre a fotografare la situazione delle intenzioni di voto, restituiscono le opinioni degli italiani intorno ad alcuni dei nodi più rilevanti dell’azione di governo del prossimo futuro. L’unico aspetto che sembra mettere d’accordo tutti è rappresentato dall’appoggio senza se e senza ma alla causa ucraina. Dal punto di vista elettorale, gli scostamenti nelle intenzioni di voto sono pochi, anche se si segnala un calo sia per quanto concerne Fratelli d’Italia che nei consensi personali nella premier Giorgia Meloni.

Autonomia differenziata e caro affitti: l’insofferenza degli italiani negli ultimi sondaggi Noto

Una delle questioni che maggiormente sembrano mettere in difficoltà lo stesso governo è sicuramente l’autonomia differenziata. All’interno della stessa maggioranza, non tutti concordano con la proposta di legge del ministro Calderoli. Ma gli italiani cosa ne pensano? I sondaggi politici Noto mostrano come il 60% ritenga che il divario tra Nord e Sud aumenterebbe, mentre il 31% pensa che in questo modo saranno premiate le regioni virtuose sia del Nord che del Sud. Il 9% non prende posizione. Interessanti sono i dati disaggregati. A criticare maggiormente la proposta sono i giovani (70%) e ovviamente i residenti nelle regioni del Sud (76%). Ma è interessante notare come anche la maggioranza di coloro che vivono nelle regioni del Nord non approvi l’autonomia differenziata: il 47% contro il 44%.

L’altro nodo riguarda il caro affitti e anche su questo punto i sondaggi politici Noto restituiscono una fotografia completa. Il 30% degli intervistati ha dichiarato di aver rifiutato proposte di lavoro perché gli stipendi erano troppo bassi per potersi permettere un alloggio nella città in cui avrebbero dovuto trasferirsi. Il 38% ha dichiarato di spendere per il fitto tra i 501 e i 700 euro, mentre il 30% tra 701 e 900 euro.

Significa che per più di due italiani su tre che vivono in affitto, quest’ultimo pesa più della metà dello stipendio. E ovviamente la situazione non va meglio per gli studenti universitari. Il 64% dei fuorisede è costretto a pagare tra i 400 e 600 euro, mentre un ulteriore 22% tra i 600 e gli 800 euro. L’86% di chi prende in fitto una stanza spende tra 400 e 800 euro, praticamente quanto il fitto di una casa. E l’impatto è notevole sul diritto allo studio: gli iscritti all’Università sono in calo da anni.

Intenzioni di voto e fiducia negli ultimi sondaggi Noto

Arriviamo alle scelte elettorali degli italiani. Rispetto alle ultime rilevazioni del 20 aprile, le differenze sono poche. Il dato più interessante di questi ultimi sondaggi politici elettorali Noto riguarda proprio il consenso in Fratelli d’Italia che scende dal 28,0% al 27,5%. La Lega resta stabile al 10,0%, mentre cala anche Forza Italia dal 7,0% al 6,5%. Noi Moderati è costante all’1,5%. Il totale del centrodestra e della compagine di governo scende dal 46,5% al 45,5%.

Il centrosinistra resta stabile, dunque l’effetto Schlein non si è fatto sentire. Il Partito Democratico è stabile al 21,0%, così come Verdi/Sinistra e +Europa, rispettivamente al 3,0% e al 2,0%. Il totale del centrosinistra è 26,0%. Il Movimento 5 Stelle perde un punto percentuale e scende dal 15,0% al 14,0%. Un’ipotetica alleanza giallo-rossa al momento varrebbe il 41,0%.

Restando nell’ambito dell’opposizione, si segnala il calo dello 0,5% di Azione, che scende al 4,5%, e la crescita di mezzo punto da parte di Italia Viva, che sale al 3,0%. Ipotizzando un campo largo di alleanze tra tutte le forze d’opposizione, il risultato complessivo sarebbe il 48,0%.

Sondaggi politici: focus su intenzioni di voto, autonomia differenziata e caro affitti

Riassumendo tutti i dati raccolti dagli ultimi sondaggi politici elettorali Noto, possiamo notare come l’azione di governo non trovi grandi consensi, soprattutto per quanto concerne l’autonomia differenziata e il mancato intervento sulla questione degli affitti.

Il consenso generale nelle forze di governo resta comunque molto alto, segno che l’esecutivo non ha deluso il proprio elettorato, che resta però molto attento su tutta una serie di questioni.

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