Miglioramento dell’equilibrio tra vita professionale e privata nonché maggiore motivazione e coinvolgimento dei lavoratori. Questi sono i principali benefici che in molti riscontrano con l’adozione dello smart working. Secondo gli studi dell’Osservatorio Smart Working tra i vantaggi ottenibili con l’introduzione del lavoro agile c’è anche la riduzione dell’assenteismo e la riduzione dei costi per gli spazi fisici. I vantaggi sono anche per l’ambiente in quanto c’è la riduzione di emissioni di anidride carbonica, la riduzione del traffico ed il miglioramento dell’utilizzo dei trasporti pubblici.


Le regole del lavoro da remoto sono però cambiate dal 1° settembre scorso. Il 31 agosto, infatti, si è chiusa la fase emergenziale del lavoro da remoto collegata al Covid e da qualche giorno si è tornati all’accordo individuale tra datore e dipendente come stabilisce la legge 81 del 2017. Essa prevede che l’accordo scritto tra queste due ultime figure (i termini e le condizioni per il lavoro agile) dovrà essere comunicato al ministero del Lavoro. Addio quindi alla comunicazione semplificata per cui datore e lavoratore non potranno più prendere accordi senza l’obbligo di approvazione formale.

Niente paura: i datori non dovranno trascorrere tempo prezioso ad inviare al Ministero in via telematica il nome di ogni dipendente in lavoro agile. Basterà infatti l’invio di un unico elenco dei dipendenti che lavorano in smart working. Infine c’è un’altra possibile novità. Il lavoro da casa, che ci ha salvati nel periodo buio del lockdown, potrebbe essere prorogato per alcune categorie di persone e si parla addirittura di un grosso risparmio energetico.

Possibile proroga per lo smart working, per chi?

Per alcune categorie di lavoratori potrebbe esserci una proroga dello smart working. Parliamo dei lavoratori fragili e di quelli che hanno figli sotto i 14 anni. Il Ministro Orlando presenterà tale emendamento in sede di conversione del Decreto Aiuti Bis.

Resterà invece la possibilità di operare da remoto per quei lavoratori con disabilità, per quelli che hanno figli sotto i 12 anni e per coloro che hanno figli con disabilità gravi. Inoltre per il lavoratori caregiver. In più si sta valutando l’ipotesi smart working per due mesi per i dipendenti pubblici.

Si pensa anche al risparmio

I lavoratori potrebbero risparmiare denaro prezioso visti tutti gli aumenti dell’ultimo periodo secondo un’analisi del Politecnico di Milano. Lavorare il 50% in presenza, infatti, porterebbe ad un risparmio di circa 2000 euro all’anno per il solo viaggio casa-ufficio. Una cifra da non sottovalutare visto che di recente ci sono stati anche numerosi aumenti di abbonamenti e biglietti di treni, bus e traghetti.

In più il risparmio ci sarebbe anche per le imprese che in questo modo potrebbero abbattere i costi di elettricità e riscaldamento. Di conseguenza a beneficiarne sarebbe anche l’ambiente con una riduzione di Co2 di 1,2 milioni di tonnellate all’anno circa.
Una proroga dello smart working, quindi, potrebbe soddisfare un po’ tutti vista la crisi del gas dopo lo stop di Nordstream 1.

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