Dopo la pandemia una tegola come questa proprio non ce l’aspettavamo. La guerra tra Russia e Ucraina, con conseguenti sanzioni per Putin, ha scatenato una crisi del gas che rischia di farci pagare un duro scotto soprattutto nell’imminente inverno. Il fabbisogno energetico degli italiani rischia di alzare i costi in maniera esponenziale, ma c’è chi corre ai ripari proponendo vie alternative che possano abbattere proprio questi costi. Lo smart working, quello che ci ha sostanzialmente salvati durante la pandemia, torna in auge anche per questa nuova crisi, e si parla di un risparmio che può arrivare fino al 50%.

Crisi gas, soluzione smart working

Raggiungere il posto di lavoro potrebbe diventare una vera e propria utopia. Ma meglio rinunciare a questo che ai riscaldamenti in casa, soprattutto in inverno. Gli italiani si stanno preparando a lunghi mesi di passione, del resto come andare a lavorare se non sarà possibile spostarsi? La soluzione potrebbe però essere positiva per tutti, ritornare allo smart working potrebbe infatti ridurre enormemente gli spostamenti, cosa che richiede il dispendio di ben 2,5 milioni di tonnellate di CO2. A questi andrebbero poi aggiunti i benefici derivanti dal taglio delle spese per le sedi.

A fare il punto della situazione ci ha pensato Mariano Corso, docente del Politecnico di Milano. Secondo Corso questa strategia permetterebbe un risparmio fino al 50% per quanto riguarda le spese delle aziende. Sui suoi social ha scritto:

“Lo smart working ci ha aiutato ad affrontare l’emergenza sanitaria preservando salute ed economia, oggi può aiutarci ad affrontare le nuove emergenze, a partire nel breve da quella energetica e in prospettiva quella ambientale e del cambiamento climatico. Lavorare e vivere in modo più intelligente consente alle famiglie di ridurre le spese di trasporto e di affitto. Dalla sola riduzione degli spostamenti in auto, un lavoratore che possa evitare di recarsi in ufficio per la metà del tempo può risparmiare in media 2.000 euro l’anno”.

Crisi gas, con smart working risparmio economico e ambientale

Risparmio economico, ma anche ambientale.

Con lo smart working infatti si preserva il territorio, poiché si tiene a freno l’inquinamento e quindi si rispetta l’ambiente. La soluzione proposta dal docente sembra accontentare tutti. Del resto, quanti di voi in effetti preferirebbero lavorare da casa con il proprio computer, invece di recarsi ogni giorno sul posto di lavoro?

Insomma, sembra davvero che con una soluzione del genere si possa tutti essere soddisfatti. Naturalmente, il primo obiettivo da perseguire è quello di risolvere la crisi del gas. Secondo le analisi di Corso sono circa 4,8 milioni gli smart worker in Italia. Durante la pandemia però altri 2 milioni di lavoratori si sono aggiunti al conteggio, cosa che potrebbe essere ripetuta anche in questa occasione. Con i risparmi da parte delle aziende in termini di costi stimati, si arriverebbe così a una nuova prospettiva, utilizzare cioè tali risparmi per nuovi bonus dedicati alle spese energetiche dei lavoratori.