Il prezzo del pellet continua a salire e in alcuni casi è anche triplicato. Il problema principale riguarda la domanda che è maggiore dell’offerta. Le famiglie sono disperate per le bollette di luce e gas alle stelle ed è per questo che per l’inverno hanno iniziato a cercare alternative più economiche come la stufa a pellet che fa risparmiare anche il 50% rispetto al metano.

Il pellet, però, ora è arrivato a costare (in alcuni casi) anche il 300% in più e inoltre se ne trova sempre di meno.

Chi ha realizzato nella propria dimora un impianto a pellet ora non sa che fare, visti i rincari. Chiede quindi al Governo un intervento immediato perché non è giusto che l’interesse sia solo per il gas e non per quest’altro combustibile. Nonostante tutto, però, il pellet continua a restare una delle opzioni più economiche e sostenibili per riscaldare la propria casa.

La soluzione alternativa al metano

Gli italiani non ne possono più di tutti gli aumenti di questi ultimi mesi, ultimo in ordine temporale quello della bolletta della luce. Hanno cercato, quindi, soluzioni di risparmio come il pellet che ora però non solo è aumentato di tanto ma risulta praticamente introvabile.

Ma costa sta succedendo, perché l’Italia si ritrova in questa situazione? Lo ha spiegato Annalisa Paniz, direttrice di Aiel al quotidiano Libertà. Il primo motivo sono gli approvvigionamenti che dipendono in particolar modo dalle importazioni, la maggior parte della legna, infatti, proveniva dalla Russia, Bielorussia, Ucraina ma anche dai paesi dell’Est. Questi ultimi hanno sospeso l’export per garantire che il combustibile fosse disponibile per il mercato interno. I flussi di materiale esportato residuo, quindi, hanno subito immediatamente dei forti rincari.

Cosa potrebbe succedere in inverno? Il prezzo del pellet salirà ancora?

Secondo le stime dell’Aiel, la situazione inerente al pellet non si risolverà entro l’inverno anche perché l’export da Austria, Germania e Paesi Baltici diminuirà fisiologicamente.

Si è certi che la produzione verrà incrementata ma comunque ci vorrà tempo. Intanto per il 2023 nasceranno 11 impianti in Austria mentre in Francia la produzione potrebbe raddoppiare addirittura entro il 2028. E il nostro paese cosa sta facendo? Ebbene, si sta muovendo anch’esso in questa direzione, costruendo nuovi impianti locali di produzione.

Intanto chi ha una stufa a pellet deve fare i conti con il prezzo salatissimo di questo combustibile. Un sacco da 15 chili, infatti, è arrivato a costare anche 15 euro contro i 5 euro dello scorso anno. Per riscaldare un appartamento di 100 metri quadri, quindi, una famiglia dovrà spendere 1300 euro circa e per la prossima stagione le previsioni non sono migliori. Si parla, infatti, di una disponibilità più bassa anche del 25-30%.
Il pellet resta l’alternativa migliore rispetto al gas, anche perché l’altra alternativa sarebbe quella di “morire di freddo”.
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