Il fenomeno dei pensionati italiani all’estero assume sempre più rilevanza col passare del tempo. A tal proposito si parla sempre e soprattutto di Portogallo come meta preferita dagli italiani, anche se i vantaggi fiscali non sono poi così attraenti come si dice. Dal prossimo anno, poi, la flat tax al 10% sui redditi da pensione sparirà per lasciare spazio alla tassazione ordinaria.

Nonostante tutto, il Portogallo resta una delle mete preferite dagli italiani, seguita a breve distanza dalla Spagna (Canarie) e altri paesi a fiscalità non privilegiata.

Al punto che l’Inps paga circa il 6% delle pensioni a cittadini italiani residenti all’estero per circa 320 milioni di euro all’anno.

Non solo pensionati in Portogallo

Detto questo, a poca distanza dai confini italiani esistono altre mete fiscalmente più ambite dai pensionati. In Albania, ad esempio, dal 2020 non si pagano tasse sui redditi prodotti all’estero e quindi anche sulle pensioni straniere. In Grecia e a Cipro solo il 5%, mentre in Tunisia c’è una legge che abbatte fino al 5% l’imposta sull’80% del reddito da pensione.

Eppure gli italiani preferiscono come meta principale il Portogallo. E in seconda battuta la Spagna. Come mai? La risposta è semplice: dipende anche dal contesto familiare. Spesso non è mai il singolo pensionato a trasferirsi all’estero, ma l’intera famiglia. Quindi non solo per ragioni prettamente fiscali, ma anche per questioni legate al lavoro e allo studio.

Sono molti i giovani che decidono di intraprendere una carriera universitaria a Barcellona piuttosto che a Madrid o a Lisbona. Anche perché i costi sono più bassi e le opportunità di lavoro maggiori che in Italia. Così a fare le valige è l’intera famiglia che per gran parte dell’anno sceglie come residenza non abituale il Portogallo piuttosto che la Spagna.

Portogallo: via la flat tax al 10% sulle pensioni

Con la decisione del governo Costa di abolire la flat tax sulle pensioni estere, il Portogallo perderà sicuramente un po’ di appeal come paradiso fiscale per pensionati stranieri.

Tuttavia c’è da dire che per coloro che hanno già la residenza in terra lusitana il diritto a beneficiare della flat tax al 10% per dieci anni resterà comunque. Il cambiamento vale solo per coloro che si trasferiranno dal 1 gennaio 2024.

Motivo questo per il quale dei 3.500 pensionati italiani residenti in Portogallo, pochissimi abbandoneranno il Paese. Solo chi non avrà più alcun interesse fiscale o familiare tornerà in Italia o migrerà verso altre paradisi fiscali che consentono ancora notevoli risparmi di tasse sulla pensione.

Come detto, di recente, sta suscitando molto interesse l’Albania che consente uno sgravio totale delle tasse sulle pensioni estere. In base agli accordi bilaterali fra Italia e Albania, dal 2020 i redditi degli italiani residenti in Albania e prodotti all’estero non sono tassati. E viceversa.

Francia, Germania e Svizzera

Nonostante le agevolazioni fiscali, non sono molti i pensionati italiani che decidono di traferirsi all’estero per pagare meno tasse. Le ragioni sono spesso legate ai bisogni dei figli di studiare, ma soprattutto di lavorare. Così i giovani vanno in Francia, in Germania o in Svizzera dove vi sono più opportunità e, soprattutto, si guadagna di più. Al seguito si muovono quindi i genitori con le loro pensioni.

Sono loro che innescano il fenomeno migratorio, tant’è che i Paesi ricchi europei sono quelli dove il fenomeno migratorio è più evidente. Fra Svizzera, Germania e Francia, sono pagate dall’Inps quasi la metà degli oltre 320 mila assegni annuali.