Ci siamo, Big G ha lanciato la sua mossa. Arriva Bard, l’intelligenza artificiale di Google vs ChatGPT, il software OpenAi che sta facendo impazzire il web. Il nuovo Bard è già disponibile in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, ma al momento non è ancora pronto a funzionare come vero e proprio motore di ricerca.

Google vs ChatGPT, ecco Bard

Gli amanti di Tolkien e della Terra di Mezzo ricorderanno subito Bard l’arciere, e con questo software Google intende colpire con un freccia dritto al cuore di ChatGPT.

In realtà, la scelta di questo nome non ha nulla a che fare con Tolkien, infatti Google ha pensato a Bard come a un narratore (bardo). Lo scopo di Big G è quello di sfidare il successo della concorrenza con un’intelligenza artificiale capace di interagire con gli utenti, proprio come appunto fa ChatGPT. Come dicevamo, al momento il software ha una disponibilità davvero limitata (solo due paesi), ma presti arriverà anche in altre parti del mondo.

Ma come funziona questo nuovo chatbot? Il software sfrutta intelligenza artificiale per rispondere a ogni domanda posta dagli utenti. In poche parole, presto potremo fare domande nel motore di ricerca di Google e avere risposte immediate e precise. Cosa cambia rispetto a quel che già facciamo ora? In realtà, oggi Google offre già un servizio del genere, ma spesso le risposte sono ottenuto incrociando varie ricerche sul web, e sovente sono proprio gli utenti a dover cercare tra i vari risultati per ottenere ciò che stavano cercando. Con Bard invece le risposte saranno complete ed esaustive, proprio come in una conversazione con un vero umano. o, se preferite, come già avviene con ChatGPT, il quale a quanto pare è anche in grado di farci investire dei soldi con un certo profitto.

La scelta di Big

La battaglia di Google vs ChatGPT è appena iniziata, ma il colosso di internet ha già un asso nella manica, ossia quello di aver imparato dagli errori della concorrenza.

Sono molteplici infatti al momento le aziende che hanno deciso di puntare sull’intelligenza artificiale, ma non sono mancati gli errori. Per questo motivo Google ha deciso di lanciare Bard come software al momento a sé stante, in modo da non modificare il funzionamento del suo motore di ricerca. Certamente, quando il software sarà completo e pienamente efficiente, allora ce lo ritroveremo all’interno del motore come asse portante dell’algoritmo. Ecco le parole rilasciate da Big G in merito:

“Pensiamo a Bard come complementare a Google Search. Vogliamo essere audaci nel modo in cui innoviamo con questa tecnologia, oltre ad essere responsabili. Potrà essere utilizzato per redigere e-mail e poesie e offrire indicazioni su come coinvolgere i bambini in nuovi hobby come la pesca con la mosca”.

Insomma, utilizzi molteplici, e gli stessi dirigenti si dicono curiosi di scoprire come gli utenti lo utilizzeranno una volta che sarà ultimato.