Il Presidente degli USA, Donald Trump, ha dichiarato di assumere una pasticca al giorno di idrossiclorochina come forma di prevenzione al possibile contagio da Coronavirus. “Cosa c’è da perdere” ha affermato, ma la comunità scientifica sembra essere molto più prudente.

Trump ci ha abituato oramai a uscite di ogni tipo sulla questione del Covid-19: molti probabilmente ricorderanno la questione delle iniezioni di gel disinfettante e altre di questo tipo. Ma quali sono i fondamenti scientifici di questa nuova uscita trumpiana?

Cos’è l’idrossiclorochina, il farmaco di Trump contro il Coronavirus?

L’idrossiclorochina è un farmaco che viene utilizzato solitamente per la cura della malaria, dell’artrite reumatoide e del lupus eritematoso sistemico.

La domanda ovviamente è se possa essere utile contro il Coronavirus.

Il Covid-19 è una malattia respiratoria virale che sembra avere poco a vedere con malattie del sistema immunitario, eppure ci sono all’interno della comunità scientifica alcuni ricercatori, come ad esempio il ricercatore francese Didier Raoult, che ne esaltano la possibile efficacia.

Questo farmaco, in realtà, è stato già testato sia contro l’AIDS sia contro la Sars del 2002-2003 ed effettivamente in alcuni casi si sta provando una sperimentazione anche contro il Coronavirus.

Come spiega il professore di Malattie Infettive dell’Università di Torino, Giovanni Di Perri, sulle pagine del Corriere, in questo momento si stanno provando molti farmaci antivirali per cercare di arginare la mortalità del Coronavirus, anche l’idrossiclorochina, ma gli studi sono ancora in corso.

Ma perché ha fatto tanto scalpore l’ennesima uscita di Donald Trump? Il problema concerne il ‘fai da te’: una cosa è assumere l’idrossiclorochina all’interno di un trial di sperimentazione che monitora costantemente lo stato di salute e una cosa è andare in farmacia acquistarla e assumerla senza alcun controllo. Inoltre, le sperimentazioni in atto riguardano persone che sono già ammalate e quindi viene utilizzata come terapia e non come prevenzione, ovviamente sotto stretto controllo medico.

Il motivo è che può avere effetti e controindicazioni anche molto gravi.

Problemi cardiaci e altro: per l’uscita di Trump è pericolosa

Alcuni studi pubblicati sul Journal of American Medical Association sottolineano i rischi di una terapia di questo tipo. Le controindicazioni possono essere anche molto gravi: si parla di aritmie severe, soprattutto in persone che presentano una predisposizione in questo senso.

Sean P. Conley, il medico della Casa bianca, è convinto però di stare facendo la cosa più giusta e che questa tipologia di terapia sia assolutamente valida. Dopo una serie di analisi e studi, afferma il medico, “abbiamo concluso che i potenziali benefici del trattamento superano i relativi rischi”.

Donald Trump, insomma, continua sulla sua strada: il pericolo è che molti americani lo seguano. A noi può sembrare assurdo che un uomo politico dia suggerimenti sulla salute, ma negli USA evidentemente è una questione tranquillamente ammessa.

C’è comunque da dire che, proprio oggi, sono stati resi noti i sondaggi per la corsa alla Casa Bianca: al momento, Donald Trump, dato trionfatore per il secondo mandato fino a poco prima dell’inizio della pandemia, adesso si trova a a sei punti percentuali di distanza dal suo sfidante. Segno forse che gli americani non ne possono più di queste ‘trumpate’.

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