L’ultima ipotesi del Governo è quella di portare il limite di esenzione per i fringe benefit a 1000 euro per tutti con l’aggiunta di un bonus figli. In questo modo si allargherebbe il bacino degli utenti ma tra i cittadini c’è scetticismo.

Ogni giorno si legge una notizia simile, tuona la signora Carmela che aggiunge di non aver visto nemmeno un soldo in più.

Crescere un figlio comporta delle spese significative come l’alimentazione, l’istruzione o le cure mediche.

Ovviamente esse variano notevolmente in base a diversi fattori come la situazione finanziaria della famiglia o il tenore di vita.

Poter disporre di un bonus figli, quindi, per molti, potrebbe davvero essere fare la differenza. Ecco quello che sappiamo fino a ora.

A cosa sta lavorando il Governo?

Il Governo in queste settimane starebbe valutando di portare il limite di esenzione fiscale per i fringe benefit a 1000 euro per tutti. Quest’ultimo termine indica i benefit aggiuntivi o i vantaggi non salariali che i datori di lavoro offrono ai loro dipendenti oltre al salario base. Essi possono assumere diverse forme e variare da azienda ad azienda. Tra i più importanti ci sono i buoni spesa o quelli benzina ma anche le ricariche telefoniche. Inoltre i buoni per gli acquisti online, i cesti natalizi, le polizze per rischi extra professionali o il pagamento/rimborso delle spese di viaggio o dei servizi per l’assistenza di persone non autosufficienti.

L’ipotesi è inoltre quella di aggiungere un bonus figli detassato da 660 euro per massimo tre figli.

Bonus 660 euro per chi ha figli: come funziona l’idea del Governo

Potrebbe essere cambiata la soglia entro la quale i fringe benefit sono detassati. In contemporanea potrebbe essere introdotto per i lavoratori con figli anche un bonus di 660 euro per ogni figlio a carico fino a un numero massimo di tre.

In questo caso, le soglie entro le quali i fringe benefit sono detassati diventerebbero di 1000 euro per i lavoratori che non hanno figli. E ancora, 1660 euro per coloro che hanno un figlio a carico, 2320 euro per chi ha due figli a carico e infine 2980 euro per chi ha tre o più figli a carico.

Al momento questa è un’ipotesi solo sulla carta in quanto quest’intervento ha un costo di 250 milioni. Si dovrà quindi capire prima dove e se si potranno trovare tali risorse. Ricordiamo che il datore di lavoro non è obbligato a emanare fringe benefit. Le aziende scelgono, infatti, di offrirli come parte del loro pacchetto di remunerazione complessivo in modo tale da trattenere i dipendenti talentuosi e motivati. Inoltre lo fanno per migliorare la soddisfazione dei lavoratori e aumentare la loro fedeltà aziendale. Essi possono ovviamente variare da un’azienda all’altra e possono essere negoziati come parte di un accordo contrattuale e come un piano di compensazione individuale. Per questo sarebbe sempre consigliabile consultare le politiche aziendali e gli accordi specifici contrattuali per capire quali sono quelli offerti da quel datore di lavoro in particolare.

Modifiche ai fringe benefit e l’introduzione di un bonus figli vanno benissimo. L’ideale, però, sarebbe aumentare gli stipendi visto che nella maggior parte delle realtà lavorative di questi benefici proprio non se ne parla, indipendentemente dalla soglia di esenzione.

Riassumendo….

1. Il Governo vuole portare il limite di esenzione per i fringe benefit a 1000 euro
2. Così si allargherebbe il bacino degli utenti
3. Si pensa inoltre all’aggiunta di un bonus figli da 660 euro per un massimo di tre figli.

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