Sull’aumento stipendi non si può più aspettare. I sindacati in pressing per gli imminenti rinnovi contrattuali di giugno. Novità importanti prima dell’estate 2023 per alcune categorie di lavoratori. Vediamo quali saranno le prime a godere degli aumenti.

Aumenti stipendi fino a 435 euro prima dell’estate

“E’ aumentato tutto tranne gli stipendi”: quante volte negli ultimi mesi abbiamo detto o sentito questa frase. Alla cassa di un supermercato o di un bar, in fila alle poste etc. Ogni volta che dobbiamo pagare constatiamo l’amara verità dell’inflazione.

E purtroppo quando si arriva a fine mese “mal comune mezzo gaudio” non funziona. Lo stipendio non basta più. La buona notizia è che l’inflazione galoppante di fine 2022 e inizio 2023 ha iniziato a rallentare ma per alcuni prodotti e servizi il dado è tratto e non si torna indietro. Ecco perché diverse sigle sindacali si stanno muovendo per inserire l’aumento stipendi nel prossimo rinnovo contrattuale.

Aumenti in busta paga che potrebbero servire peraltro anche ad adeguare la media degli stipendi italiani al resto d’Europa. L’intervento del Governo sulle deduzioni in busta paga non è sufficiente a raggiungere questo scopo. Siamo ancora il fanalino di coda in Europa.

Tutti gli aumenti

Da 200 a 435 euro lordi in più in busta paga: queste le richieste minime avanzate, variabili in base alla categoria di lavoratori considerata. In alcuni casi l’aumento di stipendio si accompagna alla richiesta di riduzione dell’orario di lavoro (che passerebbe da 37,5 a 35 a settimana). Inoltre turni e orari più flessibili e adeguamento dell’importo dei buoni pasto che oggi non basta a coprire un pranzo completo.

Per quanto riguarda i metalmeccanici, a giugno 2023 dovrebbe scattare un aumento di 80 euro in busta paga dovuto all’indicizzazione automatica (sempre per l’inflazione).

Ma veniamo nello specifico alle nuove richieste dei sindacati, aldilà di quelli che sono gli adeguamenti automatici.

Partono da un minimo di 200 euro di aumento stipendio (parliamo sempre di lordo!) per gli operai delle occhialerie (parliamo di circa 18 mila lavoratori impiegati). 220 per la precisione per lavoratori di pelli e ombrelli inquadrati nel terzo livello (circa 56 mila lavoratori). Le richieste più alte, fino a 435 euro, sono previste a vantaggio di settori bancario e alimentare. 270 mila i lavoratori toccati dall’aumento solamente nel comparto bancario. Per quest’ultimo nel pacchetto di richieste compare anche l’avanzamento di uno scatto, per andare incontro ai lavoratori in risposta ai requisiti anagrafici e contributivi più rigidi per la pensione.