È allarme pomodoro in Italia non solo per l’aumento dei costi di produzione ma anche per la siccità che ha colpito il nostro paese. Dalla Coldiretti è arrivata intanto la prima mappa dei danni provati da quest’ultimo fenomeno da Nord a Sud a partire dalla Valle D’Aosta dove la mancanza di pioggia ha provocato un calo del foraggio dal 30 al 50%. Meno fieno e meno latte mettono a rischio la produzione della Fontina Dop. Problemi anche in Piemonte con una diminuzione fino al 50% del raccolto del grano così come in Lombardia dove la perdita di foraggio si avvicina al 50%.

Anche il raccolto delle olive si stima sarà minore come quello vino. La situazione in tutta la penisola è drammatica ed il rischio è che vengano spazzati via interi comparti.

La Coldiretti ha lanciato l’allarme anche per il pomodoro che sta vivendo un momento molto ma molto difficile. L’Italia come tutti sapranno è il produttore più importante in Europa ed il secondo al mondo dopo la California. Il 15% dell’intera produzione mondiale proviene dalle coltivazioni del nostro paese e buona parte di esso viene esportato. Quest’anno si stima una riduzione dell’11% del raccolto mentre le proiezioni dell’Amitom danno un calo di produzione di più di un miliardo di tonnellate. Il tutto si tradurrà ovviamente in un costo più alto di passate, pelati e tanto altro e per i consumatori sarà una nuova batosta. Rinunciare al pomodoro in Italia, infatti, non è possibile in quanto è il re della dieta mediterranea ed è una miniera di nutrienti. È poi semplice da abbinare con altri piatti ed è l’ortaggio più consumato nel nostro paese. Si stima che ogni anno il consumo sia di 50 chili circa a persona.

Perché si parla di allarme pomodoro?

L’oro rosso dell’Italia, l’eccellenza del nostro Made in Italy sta vivendo un brutto momento.

Il raccolto è infatti inferiore alle aspettative a causa della grave siccità che ha colpito il nostro paese ed in più l’aumento dei prezzi rischia di spazzare via l’intero comparto. Secondo le stime della Coldiretti a causa del clima pazzo, quest’anno ci sarà una riduzione dell’11% e il rischio è quello di non superare i 5,4 milioni di tonnellate. E questo si preannuncia un disastro per l’economia del paese. In più Confagricoltura e Cia temono che gli agricoltori possano abbandonare le coltivazioni passando dal 30 al 15%.

Produzione pomodoro: il perché della crisi

Il primo motivo della crisi del pomodoro per il quale è stato lanciato l’allarme per la produzione è da additarsi al clima. Il caldo e la mancanza di acqua mettono infatti a serio rischio le coltivazioni. Il clima impazzito ha accelerato il processo di maturazione dell’oro rosso tagliando di circa l’11% il raccolto del pomodoro da salsa. Quest’ultimo è quello che si usa per la polpa, le passate, i sughi ed il concentrato.

In più si aggiungono i prezzi per la produzione che sono sempre più alti. Gli aumenti sono infatti del 170% in più per i concimi e del 129% in più per il gasolio che coinvolgono ovviamente tutta la filiera. Il problema è che sono lievitati i prezzi di ogni cosa, dal vetro al cartone fino ad arrivare a quelli per il trasporto su gomma e per i noli marittimi.

Francesco Mutti, AD dell’omonima nota azienda, lancia l’allarme e chiede un intervento d’urgenza. La raccolta dell’oro rosso si gioca entro il 20 settembre e non è possibile ridurre la velocità o spalmarla in tempi più lunghi. La rapida ripresa del prezzo del gas sta mettendo a serio pericolo tutte le aziende come la sua, spiega al Ilcorriere, per cui è necessario che si intervenga adesso.


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