Dopo le bollette di luce e gas e la benzina, senza contare i rincari per viaggi e aerei, anche i prodotti alimentari stanno aumentando sempre di più e mangiare sta quasi diventando un lusso. A causa dell’inflazione molti italiani sono obbligati a farsi i conti in tasca e acquistare prodotti alimentari meno cari, lasciando fuori dal carrello della spesa quelli che sono aumentati di più, come verdura e carne. Ci sono poi i casi estremi di famiglie che si trovano costrette a ridurre in generale i consumi.

Ma dove vengono segnalati i rincari dei prezzi alimentari?

Rincari prezzi alimentari, una nuova stangata per le famiglie di quasi 500 euro

A far sentire i loro effetti sulla spesa degli italiani non sono solo i rincari per l’energia e il gas oppure la benzina, che nonostante lo sconto di 25 centesimi non si può di certo definire economica. Secondo le associazioni dei consumatori, moltissimi prodotti come pasta, pane, olio ma soprattutto carne e verdura hanno subito aumenti non indifferenti.

Per le famiglie si tratta di una stangata di quasi 500 euro, considerando gli aumenti per la verdura, la frutta, la carne di pollo, il pane e la pasta, prodotti generalmente più acquistati e anche quelli più cari. Secondo Unione Nazionale Consumatori (Unc) le famiglie andranno a spendere in più 496 euro solo per la spesa, a cui si aggiungono 918 euro per l’abitazione, acqua ed elettricità, 524 euro per i trasporti e altri 479 per prodotti alimentari e bevande.

L’olio di semi è aumentato del 65,3% ma non è il solo prodotto

In totale, i rincari ammontano a 2.118 euro. Si tratta di una cifra molto più alta del bonus da 200 euro stanziato dal governo per far fronte alle difficoltà economiche delle famiglie. Solo ad aprile, l’olio di semi è aumentato del 65,3%, le pere del +25,8%, pomodori hanno segnato un +19,2%, la farina (+17,1%) burro (+15,6%), pasta (+13,4%), il pollame (+12,3%) e la verdura fresca (+12%).

Numeri che spiegano la stangata di 500 euro per le famiglie.