La Coldiretti lancia l’allarme per il grano e quindi anche per la pasta e per la passata di pomodoro. I prezzi del grano, infatti, secondo l’ultima quotazione della Commissione Cereali della Camera di Commercio di Bari, hanno segnato un -45 euro a tonnellata. Purtroppo tale dato è negativo per gli agricoltori visti gli aumenti dei costi di produzione e della siccità che hanno fatto crollare la produzione. La situazione è davvero insostenibile ed il rischio è che ci sia il fallimento di quel 10% di aziende agricole che già non se la passano bene.

Ecco cosa sta succedendo.

Cosa sta succedendo a pasta e passata di pomodoro?

Gianluca Lelli, amministratore delegato di Consorzi Agrari d’Italia, ha spiegato a Liberoquotidiano che l’ultima campagna di frumento si chiusa con un calo dal 15 al 30% e la situazione del mais potrebbe essere anche peggiore. In alcune zone d’Italia, infatti, il crollo potrebbe arrivare anche al 50% che si sommerà al calo di quello ucraino.
Nel nostro paese, denuncia la Coldiretti, la diminuzione del grano (anche del 40% in Puglia) porterà ad una minore produzione della pasta ed una delle cause è la siccità. Per le aziende si tratta di una situazione drammatica alla quale si aggiungono i rincari delle spese di produzione. Questi vanno infatti dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio con un incremento medio dei costi correnti del 68% secondo l’elaborazione Coldiretti sui dati del Crea. Il rischio è quello che l’Italia ora dovrà dipendere ancora più dall’estero dato che già importa il 64% del grano per il pane e il 44% per la pasta (analisi Centro Divulga).

Non solo pasta a rischio anche la passata di pomodoro

Quest’anno a causa della siccità e delle temperature roventi a rischio non solo la pasta ma anche la passata di pomodoro. È stato infatti tagliato l’11% del raccolto di pomodoro destinato alla salsa, alle polpe, alle passate, ai sughi e al concentrato per cui si stima che il calo sarà fino a 5,4 miliardi di chili.

Difficoltà in vista anche per l’olio extravergine di oliva in quanto gli ulivi sono in sofferenza per le scarse precipitazioni. Nelle aree più colpite da caldo e siccità, poi, stanno bruciando sia verdura che frutta con danni fino al 70%. La situazione è grave, quindi, anche per la filiera del pomodoro. Gli agricoltori, infatti, in media guadagnano appena 15 centesimi per i prodotti freschi e 6 centesimi per i prodotti trasformati. Questo è quanto comunica un’analisi Coldiretti sui dati Ismea.
Cosa fare allora in entrambi i casi? Per Ettore Prandini, presidente Coldiretti, serve responsabilità da parte di tutta la filiera con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione. Aggiunge che si deve “garantire una più equa ripartizione del valore anche combattendo le pratiche sleali nel rispetto della legge che vieta di acquistare il cibo sotto i costi di produzione”. E ancora “la necessità di risorse per sostenere il settore in un momento di emergenza, fra guerra e siccità, che deve spingere il Paese a difendere la propria sovranità alimentare”.
[email protected]