Il caro prezzi svuota il carrello della spesa, arriva l’allarme della Coldiretti sui dati Istat relativi al commercio al dettaglio a maggio. Su base annua quest’ultimo ha fatto registrare un calo dell’acquisto dei generi alimentari (2,8% rispetto allo scorso anno) per il 5° mese consecutivo. Purtroppo i rincari sono senza fine: i prezzi dell’olio di semi, ad esempio, sono aumentati del 68,6% mentre quelli dei gelati del 13,4%. Il motivo è da additarsi ai rincari delle materie prime e dei costi energetici a causa soprattutto della guerra in Ucraina.

Prezzi alle stelle

Rincari dei prezzi dell’olio di semi del 68,6% e del burro con il 27,7%. Al terzo posto del podio dei prodotti più rincarati c’è la farina con un +20,5% seguita ovviamente dalla pasta con un 18,3%. Al quinto posto c’è la margarina con il 16,8%, al sesto la carne di pollo con il 15,1% e al settimo il riso. La Coldiretti comunica che ci sono rincari a due cifre anche per le uova con un +13,6%. Con l’inflazione è salito l’acquisto di cibo low cost nei discount alimentari (+9,8%) e la percentuale di consumatori che si trova in difficoltà. Si tratta di 2,6 milioni di persone che devono addirittura chiedere aiuto per mangiare.

Non solo le famiglie in difficoltà ma anche l’intera filiera agro-alimentare

L’intera filiera agro-alimentare ha gravi problemi per la situazione in corso e sia gli agricoltori che gli allevatori non riescono più a coprire i costi di produzione. Più di un’azienda su dieci, infatti, si ritrova in una situazione critica ed è costretta a lavorare in una condizione di reddito negativa. Non solo aumenti dei prezzi di olio, burro e farina che riguardano i consumatori ma anche rincari del 170% dei concimi per gli agricoltori e del 90% dei mangimi per gli allevatori. A questi si aggiungono gli aumenti del gasolio del 129%.
La Coldiretti lancia quindi l’ennesimo allarme chiede di intervenire ADESSO per contenere il caro energia e dei costi di produzione.

Solo così si potranno salvare le aziende e le stalle afferma Ettore Prandini che ne è il presidente. È necessario che si lavori per creare accordi di filiera tra le imprese agricole e quelle industriali con obiettivi precisi e quantitativi. Inoltre è necessario che vi siano dei prezzi equi che non “scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”.
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